2008-04-17 15:21:11

La Conferenza mondiale "Infopoverty" promuove nuove tecnologie e fonti energetiche rinnovabili per lo sviluppo


Le nuove tecnologie e le fonti energetiche rinnovabili rappresentano una speranza concreta per vincere il sottosviluppo nei Paesi più poveri del mondo. “Tecnologie intelligenti e a basso costo per combattere la povertà e salvare il pianeta” è il tema prescelto per l’ottava edizione mondiale Infopovertà che ha preso il via ieri al Palazzo di Vetro della Nazioni Unite a New York connesso in videoconferenza con le due sedi milanesi del Politecnico e dell’Università Cattolica che ospiterà la tavola rotonda conclusiva di domani 18 aprile. Il servizio di Fabio Brenna:RealAudioMP3


Banda larga ed energia solare sono le basi per dare vita a progetti concreti nel campo della telemedicina, della formazione a distanza e dell’agricoltura. In Honduras, Libano, Tunisia, Madagascar sono già stati sviluppati progetti basati sull’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione applicate a piani di sviluppo. Piergiacomo Ferrari è il responsabile milanese dell’OCCAM, l’agenzia delle Nazioni Unite che promuove il programma Infopoverty:

“Noi stiamo sviluppando un sistema di telemedicina, una telescuola professionale e microcredito. Direi che il problema alimentare che si sta incancrenendo nel mondo, anzi, peggiorando, effettivamente è un argomento che noi con l’istruzione professionale, possiamo risolvere nei Paesi emergenti. Perché questi Paesi, effettivamente, il primo bisogno che hanno è quello di tipo alimentare: non doversi approvvigionare da altri Paesi”.

L’Università Cattolica ospiterà domani la tavola rotonda conclusiva su “Nuove tecnologie e fonti energetiche alternative: un binomio per vincere la povertà?”, che si svolgerà in videoconferenza con l’ONU a New York, l’UNESCO a Parigi e la Commissione Europea a Bruxelles. Maria Grazia Cavenaghi Smith è la rappresentante della Commissione a Milano:

“Il Parlamento europeo è una delle organizzazioni veramente in prima linea per quanto riguarda lo sfruttamento delle fonti energetiche alternative; il Parlamento ha addirittura creato una Commissione temporanea che si occupa delle fonti energetiche alternative, dei cambiamenti climatici e della soluzione che dev’essere portata con almeno il 30 per cento di energia prodotta tramite fonti energetiche alternative. Quindi, si spinge oltre quelli che sono stati gli obiettivi fissati. Per il Parlamento europeo questa è una grande sfida, è una sfida importantissima”.

Nell’ambito del progetto Infopoverty l’Università Cattolica ha dato vita quest’anno al Centro di solidarietà internazionale che intende dare un contributo sotto il profilo della formazione a distanza. Nei prossimi mesi partirà un progetto in collaborazione con l’Università di Kampala, in Uganda, per corsi di formazione in ambito agricolo.







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