Il diritto dovere della partecipazione al bene comune: ne ha parlato il cardinale
Martino ad un Simposio in Romania
“Il bene comune esige per tutti il diritto-dovere della partecipazione”. Lo ha detto
ieri a Iasi, in Romania, il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e
della Pace, cardinale Renato Raffaele Martino, intervenendo ad un Simposio internazionale
dal titolo “Humans and Market”, promosso dal locale Istituto Teologico, che ha anche
curato la traduzione in lingua rumena del Compendio della dottrina sociale della Chiesa.
Il cardinale Martino ha richiamato alcuni principi fondamentali al centro dell’opera
di evangelizzazione del sociale: “il primato e la dignità della persona umana, che
si traduce nella difesa e nella promozione dei diritti umani, universali, inviolabili
e inalienabili; il principio del bene comune, che esclude sia la concezione individualista,
sia la concezione collettivista”. Il bene comune ha precisato il cardinale Martino
“reclama la destinazione universale dei beni, non opponendosi alla proprietà privata,
ma neppure riconoscendola come diritto assoluto e intoccabile, bensì come mezzo in
vista del fine”. Il presidente di Giustizia e Pace ha quindi ricordato il principio
di solidarietà, “che non è un sentimento di vaga compassione o superficiale intenerimento
per i mali di tante persone, ma determinazione ferma e perseverante di impegnarsi
per il bene di tutti e di ciascuno” e quello di sussidiarietà. (A.M.)