Sul sito del Patriarcato russo-ortodosso, Alessio II risponde ai 138 dotti musulmani
La Chiesa russo-ortodossa risponde alla lettera dei 138 dotti musulmani ai leader
cristiani. Il testo del documento - ripreso dall'Agenzia AsiaNews - è stato pubblicato
sul sito del Patriarcato di Mosca ed è a firma dello stesso Alessio II. Nella missiva
il Patriarca russo esprime prima di tutto gratitudine per l’iniziativa. Si dice, poi,
concorde sul fatto che cristiani e musulmani abbiano fini comuni per il raggiungimento
dei quali possono unire le loro forze. “Oggi – scrive Alessio II - il cristianesimo
e l’islam svolgono un ruolo importante: ricordano al genere umano l’esistenza di Dio
e la dimensione spirituale dell’uomo e del mondo”. Allo stesso tempo sottolinea che
“la collaborazione non può avvenire se non avverrà un chiarimento sulla concezione
dei rispettivi valori religiosi. Questo è il motivo per cui saluto con favore l’intenzione
della comunità musulmana di dare il via ad un dialogo aperto e sincero con i rappresentanti
delle Chiese cristiane a livello scientifico e intellettuale”. Descrivendo i punti
in comune tra le due religioni, il Patriarca sostiene che il comandamento dell’amore
per Dio e il prossimo le rende più vicine. Alessio II propone di vedere ogni punto
dell’insegnamento cristiano e islamico in connessione profonda con “il suo posto unico
nell’intero sistema teologico”. Tiene a specificare che il dialogo interreligioso
deve rispettare l’identità di ciascun interlocutore, evitando che si arrivi ad un
pericoloso sincretismo. Il Patriarca individua due piani su cui costruire un possibile
dialogo: “a livello dottrinale potrebbe affrontare importanti questioni quali Dio,
l’uomo, il mondo”; mentre a livello più pratico si potrebbe realizzare nella “difesa
del ruolo della religione nella vita sociale, nel combattere la xenofobia e l’intolleranza,
nella promozione di iniziative comuni di pace”. Alessio II definisce “più attivo”
l’attuale stato del “dialogo dottrinale” tra islam e ortodossia in Russia e lamenta
l’esistenza di “nemici intenzionati a creare scontri tra cristiani e musulmani”. Ricorda,
infine, che la Russia è “uno dei rari Stati multi-religiosi e multi-razziali”, a cui
è importante guardare come esempio di convivenza tra islam e cristianesimo. (R.P.)