2008-04-16 14:21:44

Paraguay: nota della nunziatura e messaggio dei vescovi in vista delle presidenziali


Secondo la stampa locale, domenica prossima, il nuovo presidente della Repubblica del Paraguay dovrebbe essere uno dei due principali candidati: Blanca Ovelar, del partito “Colorado” attualmente al Governo con il leader uscente Nicanor Duarte o il vescovo emerito di San Pedro, sospeso “a divinis” oltre un anno fa, Fernando Lugo, sostenuto da una coalizione di forze politiche. Per ora i sondaggi continuano a dare come favorito Fernando Lugo, ma nel frattempo non accenna a diminuire la polemica sul fatto che lui sia un sacerdote e, dunque - secondo la Carta costituzionale - impedito di fare politica. In questo contesto, nei giorni scorsi si è innescata una nuova polemica riguardo l’attuale rapporto canonico tra Lugo e la Chiesa. Lo scorso 14 aprile la Nunziatura, con un breve comunicato scritto, ha voluto precisare che la "Sede Apostolica processa i fatti, quando si sono registrati" e non prima; che la posizione della Chiesa cattolica, “espressa in documenti della Santa Sede e della Conferenza episcopale del Paraguay, sull'attività politiche e partitiche di mons. Lugo, non è cambiata”. Infine, il comunicato aggiunge, che “la sospensione "a divinis" del vescovo è una sanzione e non una facoltà”. Per il Paese sudamericano, colpito da una grave crisi economica e politicamente molto polarizzato, le consultazioni di domenica sono di particolare importanza e perciò i vescovi hanno rivolto un Messaggio ai consacrati, ai laici impegnati e a tutti gli uomini di buona volontà per invitarli a un discernimento sull’importanza del voto ai fini del bene del Paese. Davanti alla “situazione lacerante” che sta attraversando la Nazione per la mancanza di coerenza nella vita socio-politica e nella fede dei cristiani, i vescovi – chiamati ad essere “seminatori di speranza” - espongono alcune considerazioni sul significato e le implicazioni dell’appuntamento elettorale. Sottolineando anzitutto che il voto è “un diritto e un obbligo”, i presuli si soffermano su alcuni requisiti di fondo dei candidati: preoccupazione per tutti e disponibilità al servizio di tutti, rettitudine e onestà di vita, conoscenza sufficiente della responsabilità che assumono. E’ inoltre indispensabile – si legge ancora nel Messaggio - “conoscere i programmi di governo: chiari, realistici, democratici, basati sui valori etici e rispettosi dei valori religiosi”. Programmi “che devono tener conto dei problemi sociali e delle necessità fondamentali del popolo, soprattutto dei poveri e dei giovani”. “La Chiesa – ribadiscono i vescovi – non appoggia candidati, ne svolge campagne politiche a favore di una determinata parte della popolazione, poiché la sua natura e la sua missione universale non possono ridursi a una situazione politica settoriale; tuttavia, come cattolici, dobbiamo “operare un discernimento sui programmi elettorali e considerare quelli che difendano e promuovano la vita dal concepimento alla morte naturale e che tutelino la famiglia, la dignità umana e il bene comune, programmi che scaturiscono dalla morale e dall’etica. (A cura di Luis Badilla)







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