Il colloquio del Papa con i giornalisti a bordo dell'aereo: "vado negli Stati Uniti
con la gioia di incontrare un grande popolo e una grande Chiesa"
Il Papa, dunque, come abbiamo detto, ha illustrato ai giornalisti, durante il volo
verso Washington, alcune tematiche che affronterà nel suo viaggio negli Stati Uniti.
Ascoltiamo nel dettaglio il servizio di Adriana Masotti: “Vado
proprio con gioia, conosco questo grande Paese, la grande vivacità della Chiesa nonostante
tutti i problemi; sono contento di poter incontrare in questo momento storico sia
della Chiesa, sia delle Nazioni Unite, questo grande popolo e questa grande Chiesa”.
E’ lo stato d’animo del Papa in viaggio verso gli Stati Uniti. I giornalisti vogliono
sapere quali sono gli obiettivi principali della sua visita e Benedetto XVI ne indica
due:
“Il primo obiettivo è la visita alla Chiesa
in America negli Stati Uniti e naturalmente anche a tutta la Nazione. Il secondo obiettivo
è la visita alle Nazioni Unite. Anche qui c’è un motivo particolare: i 60 anni dalla
Dichiarazione universale dei diritti umani". Dichiarazione
universale dei diritti umani che, spiega il Papa, “è la filosofia fondante delle Nazioni
unite e il fondamento umano e spirituale sul quale sono costruite”. La Dichiarazione
riflette “un’antropologia che riconosce l’uomo un soggetto di diritto precedente a
tutte le istituzioni e valori comuni validi per tutti”. Proprio in questo momento
di "crisi dei valori", afferma Benedetto XVI, è importante cogliere l’occasione di
questo anniversario per "riprendere coscienza" di questa concezione fondamentale.
Una Chiesa grande quella statunitense, ma anche sofferente per i casi di abusi sessuali
commessi da sacerdoti. Al Papa un giornalista chiede quale sarà il suo messaggio per
questa Chiesa: “It is a great suffering for the Church
in the United States and for the Church in general…”
“E
una grande sofferenza per la Chiesa negli Stati Uniti e per la Chiesa in generale
e per me personalmente, il fatto che tutto ciò sia potuto accadere, afferma Benedetto
XVI. Mi riesce difficile comprendere come sia stato possibile che alcuni sacerdoti
abbiano potuto fallire in questo modo nella missione di portare l’amore di Dio a questi
bambini. Provo vergogna per questo e faremo tutto il possibile affinché questo non
si ripeta in futuro".
Il Papa afferma che i
pedofili verranno esclusi dal sacerdozio e ribadisce l’importanza di aiutare le vittime
che sono profondamente provate. Non si può dimenticare però, dice, che le persone
colpevoli hanno bisogno di guarire e perciò di aiuto e di riconciliazione. In quanto
ai nuovo sacerdoti, i vescovi e i rettori dei seminari, continua Benedetto XVI, “faranno
il possibile per esercitare un discernimento molto molto severo, perché è più importante
avere buoni sacerdoti che averne molti”.
C’è poi
il tema dell’immigrazione che tocca profondamente gli Stati Uniti e che oggi incontra
nella società un crescente movimento di intolleranza: il Papa risponde che sa quanto
sia vasto il problema e mette l’accento sulla grave questione della separazione delle
famiglie degli immigrati che vanno decisamente sostenute:
“La
soluzione fondamentale è che non ci sia più bisogno di emigrare perché ci sono posti
di lavoro sufficienti, un tessuto sociale sufficiente perché nessuno abbia più bisogno
di emigrare per trovare questo. Quindi, dobbiamo lavorare tutti perché ogni Paese
abbia la possibilità di offrire ai propri cittadini lavoro ed un futuro. E anche su
questo punto vorrei parlare con il presidente, perché soprattutto gli Stati Uniti
devono aiutare i Paesi in via di sviluppo. E’ nell’interesse di tutti, non solo di
questi Paesi, ma degli Stati Uniti e del mondo”.
Un’altra
domanda riguarda la laicità in America. Il Papa riconosce la bontà del modello americano
anche se, dice, l’Europa ha avuto un’altra storia. Ma negli USA la laicità ha trovato
fondamento proprio sull’amore alla religione nella sua autenticità, che può essere
vissuta solo liberamente.