Cardinale Scola: per un'autentica laicità le religioni devono ripensare la loro soggettività
pubblica
“Oggi le religioni sono chiamate a ripensare la loro soggettività pubblica per non
cedere al fondamentalismo ma, al contrario, per potenziare” una “vita democratica
autenticamente laica”. Lo ha detto questa mattina il Patriarca di Venezia, cardinale
Angelo Scola, intervenendo all’inaugurazione del nuovo anno dello "Studium generale
marcianum", il polo pedagogico-accademico diocesano di cui il Patriarca è Gran cancelliere.
“Nella società civile in Europa” e “nel nostro Paese” ha osservato il card. Scola
ripreso dall'Agenzia SIR, “convivono molteplici concezioni di vita”; occorre pertanto
“il concorso delle diverse posizioni per l’affermarsi di una vita buona”, indispensabile
“per la convivenza civile”. In questo orizzonte, avverte il Patriarca, “solo la tensione
ad un giudizio comune può fare di persone e corpi intermedi così diversi un unico
popolo, capace di progettare un futuro verso il quale muoversi insieme. Al contrario
un tasso di conflittualità ogni giorno più elevato favorisce la tentazione di una
reattività immediata e mai sufficientemente meditata. E con il risultato di rendere
il quadro complessivo ancora più confuso e conflittuale”. Di qui l’urgenza, per il
cardinale Scola, “di luoghi di pensiero, elaborazione culturale, educazione in cui
poter recuperare uno sguardo più distaccato e insieme sim-patetico sulla realtà, a
partire dal quale operare un confronto con tutti”. (R.P.)