PERU' Dieci vescvoi mettono in guardia contro l'associazione Isaia
LIMA, 15APR08 - In una Lettera inviata alle principali organizzazioni cattoliche
di aiuto internazionale, dieci Vescovi di nove circoscrizioni ecclesiastiche del centro
e sud andino del Perù hanno fatto sapere di non condividere la nascita di ISAIA, un’associazione
di sacerdoti e religiosi dissidenti che causa confusione tra i parrocchiani delle
zone più povere del Paese. I Vescovi di Cuzco, Arequipa, Tacna, Puno, Abancay, Chuquibamba,
Juli, Sicuani ed Ayaviri hanno denunciato che “alcuni mesi fa, nella zona del sud
andino, si è cominciata a formare un’associazione di nome ISAIA” (Istituto Meridionale
Andino di Investigazione ed Azione Solidale), che afferma di voler “contribuire al
rinvigorimento della fede delle comunità cristiane che vivono nel Sud Andino” e di
“essere uno spazio di incontro e scambio di esperienze per persone, comunità, gruppi
sociali ed istituzioni nella riflessione e celebrazione della fede in Cristo”. I Vescovi
hanno chiarito che l’associazione in questione “nasce per iniziativa di alcuni sacerdoti,
religiosi, religiose e laici provenienti da diverse giurisdizioni ecclesiastiche del
sud e del centro del Perù, ma non conta sull’appoggio giuridico ecclesiastico, né
della sua erezione sono stati informati i rispettivi Vescovi”. Secondo quanto
i Vescovi hanno potuto constatare, l’istituzione di nome ISAIA va delineandosi ai
margini della Chiesa locale, “cercando inoltre di perpetuare una linea di formazione
teologica e pastorale che porta in sé una prospettiva di dissenso con il Magistero
della Chiesa, con cui non possiamo essere d’accordo né possiamo avallare”. Nello stesso
tempo i vescovi si sono detti dispiaciuti “che un’opera di questa natura venga promossa
su iniziativa di alcuni sacerdoti, religiose e laici delle nostre Chiese particolari
che, sebbene pochi, causano confusione nei fedeli”. Nella lettera alle organizzazioni
cattoliche di aiuto internazionale i dieci vescovi firmatari invitano pertanto le
varie organizzazioni a non “finanziare le attività di questo gruppo, che contraddice
il pensiero e l’opera dei legittimi Pastori”. (Fides-MANCINI)