I vescovi dell’Oceano Indiano preoccupati per la crisi dei valori nella regione
I vescovi dell’Oceano Indiano sono molto preoccupati dal degrado morale che sta minando
il tessuto sociale delle isole dell’area e indicano nel recupero dei valori l’antidoto
alla disgregazione della famiglia, alla povertà in crescita e all’incombente crisi
economica. La preoccupazione è emersa nel corso della 22.ma Assemblea plenaria della
Conferenza episcopale (CEDOI), che riunisce i vescovi del Madagascar e delle Isole
Seychelles, Comore, Réunion e Mauritius. Il tema scelto per la sessione, che si è
conclusa a Saint-Louis nelle Mauritius, era appunto “L’Annuncio della Parola nel contesto
attuale”. L’incontro, al quale è intervenuto anche il Nunzio apostolico, mons. Augustine
Kasujja, è stato un’occasione per uno scambio di informazioni e riflessioni sulla
situazione socio-pastorale della regione. I presuli hanno discusso, in particolare,
delle nuove sfide poste dalla globalizzazione. Aids, droga, crisi della famiglia,
involuzione dei costumi sessuali: questi i problemi comuni emersi dal confronto. E
sono state diverse le soluzioni proposte. Per il presidente della CEDOI, mons. Denis
Wiehé, vescovo di Port Victoria nelle Seychelles, la ricetta è il rilancio dei valori
della famiglia: “Quando il tessuto familiare è solido, i problemi si possono affrontare”,
ha affermato il presule citando una sua recente lettera pastorale sull’argomento.
Mons. Maurice Piat, vescovo di Port-Louis e vice-presidente della CEDOI, ha indicato
nella solidarietà la via per fare fronte alla crisi economica. (L.Z.)