2008-04-14 14:11:24

Al via a Ravenna il Mosaico Film Festival con l'obiettivo di promuovere il cinema europeo indipendente


Si apre questa sera a Ravenna la seconda edizione di Mosaico d’Europa Film Fest, un festival cinematografico dinamico e originale che si avvale della presidenza onoraria di Pupi Avati e cerca, attraverso numerose proposte, di raccontare il cinema europeo, le sue espressioni e le sue ricerche, attraverso lo sguardo dei giovani cineasti di oggi, mettendoli spesso a confronto con i maestri di ieri. Il servizio di Luca Pellegrini.RealAudioMP3


L’Europa è un mosaico di culture e il suo cinema un laboratorio di idee che affronta complesse dinamiche sociali e politiche. Il Festival ravennate vuole per questo dare un valido e generoso contributo al cinema europeo per esplorarne le nuove tendenze e conoscerne gli ideali ed i temi comuni. Nel corso della rassegna si incontrano i giovani cineasti messi discretamente a confronto con i grandi maestri del cinema del passato, cui sono dedicate una serie ben ponderata di retrospettive e di eventi. Il Concorso Europeo è riservato a quelle opere già selezionate o premiate dai migliori festival europei, senza dimenticare, però, di aprire una “finestra sul mondo” in un apposito spazio panoramico dedicato ai film di particolare interesse culturale prodotti negli altri continenti. Mario Mazzetti, segretario nazionale della Federazione del Cinema d’Essai e responsabile della programmazione di Mosaico d’Europa traccia le linee portanti di questa manifestazione e ricorda alcuni film selezionati:

 
“Il Mosaico Film Festival è nato lo scorso giugno con l’intento di proporre al pubblico ravennate, e speriamo non solo, il meglio della produzione cinematografica indipendente europea, fatto di quelle opere che magari in molti Festival circolano, ma che magari circolano nelle sezioni collaterali, quindi con poco glamour e senza spazio eccessivo sui giornali. Quindi, opere prime e seconde, film in qualche modo giovani, con linguaggi poco omologati. Sono dieci opere, una delle quali è italiana. Si tratta di un film molto fragile dal punto di vista distributivo, che si chiama 'Una ballata bianca'. Il regista, Stefano Odoardi, ha realizzato un’opera che noi definiamo opera d’arte, nel senso che è un ritratto di una coppia anziana al crepuscolo, con immagini di grande bellezza formale - è stato paragonato a Tarkovskij per lo stile – ed è un’opera molto, molto delicata. Ci fa piacere presentarla. Ci sono poi due opere di ambientazione turca. La prima, intitolata 'Tavka', è una bella storia di un uomo pio, molto riservato e timorato, che viene assoldato da una congregazione musulmana per riscuotere i crediti delle proprietà immobiliari. Scopre così il mondo mondano, rimanendone anche molto turbato. Un altro film turco è invece 'Yumurta' di un regista abbastanza noto in Turchia, che si chiama Kaplanoglu, e che è la storia del ritorno a casa di un intellettuale di Istanbul, che invece si trova costretto ad affrontare le tradizioni e una vita di provincia che sembrava abbandonata”.

Non ho nessun desiderio di trasmettere un’idea al pubblico e non so nemmeno se ho diritto di farlo. Ho sempre avuto un certo ottimismo, una giocosità e un appetito per la vita e sono queste le cose che, nei miei film, devono contagiare gli spettatori … Mi piace la semplicità”. Parole del regista praghese Jiri Menzel. Ancora Mario Mazzetti:

“Noi abbiamo due omaggi, oltre ai dieci film in concorso e alla Finestra sul mondo. Segnalo un solo documentario straordinario che si chiama 'Manda Bala', americano, che parla però della realtà brasiliana più aspra. L’omaggio a Jiri Menzel consente di ospitare il regista ceco giovedì 17 aprile a Ravenna. Ritirerà il premio alla carriera e presenterà in anteprima italiana il suo ultimo film 'Ho servito il re d’Inghilterra'. Mi preme poi brevissimamente segnalare un altro omaggio, una chicca, ad una pioniera del cinema che si chiama Alice Guy, una misconosciuta autrice, tuttofare francese che ha diretto circa 100 cortometraggi, mediometraggi agli albori del cinema, e presenteremo un programma di cortometraggi restaurati da lei diretti”.







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