Al via a Ravenna il Mosaico Film Festival con l'obiettivo di promuovere il cinema
europeo indipendente
Si apre questa sera a Ravenna la seconda edizione di Mosaico d’Europa Film Fest, un
festival cinematografico dinamico e originale che si avvale della presidenza onoraria
di Pupi Avati e cerca, attraverso numerose proposte, di raccontare il cinema europeo,
le sue espressioni e le sue ricerche, attraverso lo sguardo dei giovani cineasti di
oggi, mettendoli spesso a confronto con i maestri di ieri. Il servizio di Luca
Pellegrini.
L’Europa
è un mosaico di culture e il suo cinema un laboratorio di idee che affronta complesse
dinamiche sociali e politiche. Il Festival ravennate vuole per questo dare un valido
e generoso contributo al cinema europeo per esplorarne le nuove tendenze e conoscerne
gli ideali ed i temi comuni. Nel corso della rassegna si incontrano i giovani cineasti
messi discretamente a confronto con i grandi maestri del cinema del passato, cui sono
dedicate una serie ben ponderata di retrospettive e di eventi. Il Concorso Europeo
è riservato a quelle opere già selezionate o premiate dai migliori festival europei,
senza dimenticare, però, di aprire una “finestra sul mondo” in un apposito spazio
panoramico dedicato ai film di particolare interesse culturale prodotti negli altri
continenti. Mario Mazzetti, segretario nazionale della Federazione del Cinema d’Essai
e responsabile della programmazione di Mosaico d’Europa traccia le linee portanti
di questa manifestazione e ricorda alcuni film selezionati:
“Il
Mosaico Film Festival è nato lo scorso giugno con l’intento di proporre al pubblico
ravennate, e speriamo non solo, il meglio della produzione cinematografica indipendente
europea, fatto di quelle opere che magari in molti Festival circolano, ma che magari
circolano nelle sezioni collaterali, quindi con poco glamour e senza spazio eccessivo
sui giornali. Quindi, opere prime e seconde, film in qualche modo giovani, con linguaggi
poco omologati. Sono dieci opere, una delle quali è italiana. Si tratta di un film
molto fragile dal punto di vista distributivo, che si chiama 'Una ballata bianca'.
Il regista, Stefano Odoardi, ha realizzato un’opera che noi definiamo opera d’arte,
nel senso che è un ritratto di una coppia anziana al crepuscolo, con immagini di grande
bellezza formale - è stato paragonato a Tarkovskij per lo stile – ed è un’opera molto,
molto delicata. Ci fa piacere presentarla. Ci sono poi due opere di ambientazione
turca. La prima, intitolata 'Tavka', è una bella storia di un uomo pio, molto riservato
e timorato, che viene assoldato da una congregazione musulmana per riscuotere i crediti
delle proprietà immobiliari. Scopre così il mondo mondano, rimanendone anche molto
turbato. Un altro film turco è invece 'Yumurta' di un regista abbastanza noto in Turchia,
che si chiama Kaplanoglu, e che è la storia del ritorno a casa di un intellettuale
di Istanbul, che invece si trova costretto ad affrontare le tradizioni e una vita
di provincia che sembrava abbandonata”.
“Non ho nessun desiderio
di trasmettere un’idea al pubblico e non so nemmeno se ho diritto di farlo. Ho sempre
avuto un certo ottimismo, una giocosità e un appetito per la vita e sono queste le
cose che, nei miei film, devono contagiare gli spettatori … Mi piace la semplicità”.
Parole del regista praghese Jiri Menzel. Ancora Mario Mazzetti:
“Noi
abbiamo due omaggi, oltre ai dieci film in concorso e alla Finestra sul mondo. Segnalo
un solo documentario straordinario che si chiama 'Manda Bala', americano, che parla
però della realtà brasiliana più aspra. L’omaggio a Jiri Menzel consente di ospitare
il regista ceco giovedì 17 aprile a Ravenna. Ritirerà il premio alla carriera e presenterà
in anteprima italiana il suo ultimo film 'Ho servito il re d’Inghilterra'. Mi preme
poi brevissimamente segnalare un altro omaggio, una chicca, ad una pioniera del cinema
che si chiama Alice Guy, una misconosciuta autrice, tuttofare francese che ha diretto
circa 100 cortometraggi, mediometraggi agli albori del cinema, e presenteremo un programma
di cortometraggi restaurati da lei diretti”.