Veglia di preghiera in San Giovanni in Laterano alla vigilia della Giornata mondiale
di preghiera per le vocazioni
Domani si celebrerà la 45.ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni sul tema
“Le vocazioni al servizio della Chiesa-missione”. In occasione di questa Giornata,
il cardinale vicario Camillo Ruini presiederà stasera una veglia di preghiera nella
Basilica di San Giovanni in Laterano. Durante l’incontro, si pregherà in modo particolare
per i 28 diaconi che il prossimo 27 aprile saranno ordinati sacerdoti per la Diocesi
di Roma e per i giovani e le ragazze che quest’anno si consacreranno al Signore professando
i voti religiosi. Ma quali sono i motivi che rendono così importanti la veglia di
questa sera? Risponde al microfono di Federico Piana il presidente dell' Opera
vocazioni sacerdotali e rettore del Pontificio Seminario Romano Minore mons. Paolo
Selvadagi:
R. –
E’ importante per due motivi, perché una volta l’anno la diocesi di Roma si raccoglie
nella cattedrale della nostra diocesi, per pregare il Signore insieme al cardinal
vicario, perchè continui a mandare vocazioni sacerdotali e vocazioni alla vita consacrata.
Il secondo motivo è che quest’anno, in maniera particolare, è prevista una partecipazione
molto significativa e numerosa di giovani di alcune parrocchie di Roma. In particolare,
delle parrocchie dei 28 diaconi, che verranno ordinati sacerdoti dal Santo Padre,
in San Pietro, tra qualche domenica.
D. – Al termine
di questa veglia ci sarà un pellegrinaggio notturno a piedi al Santuario del Divino
Amore. Questo per affidare a Maria Santissima i prossimi novelli sacerdoti...
R.
– E anche per esprimere la serietà e la profondità della preghiera, perché fare un
cammino insieme ad altri, per la maggior parte giovani, verso un Santuario, e per
di più il Santuario mariano per eccellenza della diocesi di Roma, è una maniera forte
e molto espressiva di quanto questo desiderio di nuovi sacerdoti e di nuove vocazioni
alla vita consacrata sia sentito nella nostra diocesi.
D.
– Come si può fare in questo momento storico, per sostenere non solo con la preghiera
le vocazioni?
R. – Innanzitutto, fare attenzione
soprattutto alle generazioni più giovani, perché è nel momento della crescita che
il desiderio vocazionale comincia ad emergere e soprattutto possono essere fatti i
primi interventi per rendere questo desiderio omogeneo compatibile con lo sviluppo
integrale della persona. In ogni caso, è per far capire, a quelli che il Signore chiama,
che questo desiderio è un desiderio apprezzabile, importante, da conservare come un
vero e proprio tesoro.