Nella Repubblica Democratica del Congo, organizzazioni umanitarie sospendono le loro
attività a causa dell’insicurezza
I ripetuti attacchi subiti nella regione orientale del Kivu hanno spinto le organizzazioni
umanitarie a sospendere temporaneamente le loro attività: lo ha annunciato l’ufficio
di coordinamento degli affari umanitari dell’ONU, riferendo che “nelle ultime tre
settimane quattro gravi incidenti hanno interessato organizzazioni non governative
internazionali in Sud Kivu; attacchi contro il personale che hanno portato alla perdita
di beni di prima necessità ed equipaggiamenti”. Tra le organizzazioni colpite figurano
‘Medici Senza Frontiere’ e la FAO; tramite l’ufficio di coordinamento degli affari
umanitari delle Nazioni Unite, è stato annunciato che torneranno operative “non appena
le autorità provinciali prenderanno misure concrete per la sicurezza”. E’ stato anche
diffuso un appello del Comitato internazionale della Croce Rossa nel quale si chiedono
ai Paesi donatori altri cinque milioni di euro per assistere la popolazione. Nel documento
– rende noto l’agenzia Misna – si avverte poi che “l’insicurezza continua ad avere
effetti devastanti sulla vita dei civili in molte zone del Nord e Sud Kivu”. Nei prossimi
tre mesi il Comitato della Croce Rossa si è assunto l’obiettivo di distribuire cibo
a 37.000 sfollati. (A.L.)