2008-04-12 14:04:03

L'economia mondiale tra recessione, inflazione e guerre del pane


Atmosfera cupa al vertice del G7 che si è chiuso a Washington. I sette Paesi più industrializzati del mondo hanno fatto il punto sullo stato dell’economia, stretta da un lato dalla crescita dell’inflazione e dalla recessione dall’altro. Un quadro nel quale resta ancora evidente, seppure più moderato, il divario tra il nord e il sud del mondo. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3

 E’ “stagflazione” il termine tecnico che meglio fotografa la situazione economica mondiale. Una parola che è la combinazione di altre due: stagnazione e inflazione. Ciò significa che si è di fronte ad un aumento generale dei prezzi accanto ad una mancanza di crescita economica. Un concetto richiamato, nel suo intervento alla riunione del G7, da Dominique Strauss-Kahn, al timone del Fondo Monetario Internazionale da sei mesi. Strauss-Kahn ha parlato di un sistema economico “tra due fuochi”, di una “nuova crisi” nella quale per la prima volta sono molto “stretti” i legami tra le turbolenze sui mercati e l’economia reale. Turbolenze, si legge nel comunicato finale del G7, che potrebbero essere “più protratte di quanto previsto”. Un quadro a tinte fosche, dunque, nel quale emerge con forza il timore per le fluttuazioni dei cambi e le possibili conseguenze. “Le maggiori preoccupazioni -ha aggiunto ancora Strauss-Kahn- sono il petrolio e gli alimentari”. Il greggio, nelle scorse settimane, ha toccato il record di 112 dollari al barile mentre impennano i prezzi delle derrate alimentari soprattutto nei Paesi a basso reddito, come ha denunciato ieri la FAO alla luce delle violenze che si sono verificate in Egitto, Tunisia e Haiti. Eppure le speranze del G7 sono riposte nelle economie emergenti nonostante sia stata sottolineata ancora una volta la distanza fra i Paesi del Nord e quelli del Sud che “però- ha detto Strauss-Kahn- è moderata”. Quali allora gli interventi da mettere in campo per l’economia mondiale provata già dalla crisi dei mutui subprime americani? Una risposta è venuta dal rapporto del Financial Stability Forum, presieduto dal governatore della Bankitalia, Mario Draghi, e approvato dal G7. 70 pagine contenenti oltre 65 indicazioni operative da realizzare in cento giorni e che ruotano intorno a due principi: più vigilanza e più trasparenza bancaria. Un piano che se seguito, ha detto il presidente della Banca Centrale Europea Trichet, potrebbe rafforzare la fiducia dei mercati.

  







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