2008-04-12 14:01:15

La crisi in Zimbabwe al centro del vertice dell'Africa australe a Lusaka


I leader dei Paesi dell’Africa australe si sono riuniti oggi a Lusaka, in Zambia, per tentare di trovare una soluzione alla crisi post-elettorale esplosa in Zimbabwe, dove a due settimane dal voto presidenziale si attendono ancora i risultati. Ad opporsi al verdetto delle urne è il presidente uscente Robert Mugabe, sconfitto alle elezioni legislative dal partito di opposizione che fa capo al suo rivale Morgan Tsvangirai. Mugabe, che si è rifiutato di prendere parte al vertice in Zambia, ha ammonito i Paesi dell’area a non ingerirsi in questioni interne allo Zimbabwe. Sul ruolo che questi ultimi possono svolgere nella soluzione della crisi Stefano Leszczynski ha intervistato Raffaello Zordan, africanista della rivista dei comboniani Nigrizia:RealAudioMP3

R. – La comunità degli Stati dell’Africa australe cerca di evitare che avvenga in Zimbabwe un rigurgito simile a quello che è avvenuto in Kenya e vuole tentare di risolvere la situazione. Mi pare che una possibilità quasi obbligata possa essere quella del ritiro di Mugabe e probabilmente l’esilio. In tal modo lascerebbe campo libero a chi avrà la forza e speriamo anche il coraggio di rimettere in piedi un Paese che lui ha contribuito largamente, negli ultimi dieci anni almeno, a distruggere.

D. – Una situazione che potrebbe anche divenire pericolosa qualora degenerasse?

 
R. – Assolutamente sì. Mugabe naturalmente ha il controllo di una parte dell’esercito e quindi potrebbe fare una cosa semplice: far finta che non sia successo nulla, restare al potere ed evitare che ci sia anche un secondo turno di presidenziali. Se invece, come alcuni suggeriscono, accetterà il ballottaggio con il leader dell’opposizione, Morgan Tsvangirai, è chiaro che pensa di poter vincere, diversamente non accetterà mai.

 
D. – Negli ultimi giorni ci sono stati dei nuovi assalti contro gli ultimi agricoltori bianchi del Paese. E’ stato un tentativo di distogliere l’attenzione dalla crisi?

 
R. – Il maggior sostegno a Mugabe, dal punto di vista elettorale e politico, viene dalla campagna, non certo dalle città. Lui cerca di ricompattare i suoi. Questa delle confische agricole è una farsa e credo che debba essere letta in questa maniera.







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