2008-04-11 19:50:40

MAURITIUS A plenaria vescovi dell’Oceano Indiano si dicono preoccupati dalla crisi dei valori che mina il tessuto sociale nella regione




PORT-LOUIS, 11 apr 08 - I vescovi dell’Oceano Indiano sono molto preoccupati dal degrado morale che sta minando il tessuto sociale delle isole dell’area e indicano nel recupero dei valori l’antidoto alla disgregazione della famiglia, alla povertà in crescita e all’incombente crisi economica. La preoccupazione è emersa nel corso della 22ª assemblea plenaria della Conferenza episcopale (CEDOI), che riunisce i vescovi del Madagascar e delle Isole Seychelles, Comore, Réunion e Mauritius. Il tema scelto per la sessione, che si è conclusa mercoledì a Saint-Louis nelle Mauritius, era appunto “L’annuncio della Parola nel contesto attuale”. L’incontro, cui è intervenuto anche il Nunzio apostolico mons. Augustine Kasujja, è stata un’occasione per uno scambio di informazioni e riflessioni sulla situazione socio-pastorale della regione. I presuli hanno discusso in particolare delle nuove sfide poste dalla globalizzazione. Aids, droga, crisi della famiglia, involuzione dei costumi sessuali: questi i problemi comuni emersi dal confronto. Diverse le soluzioni proposte. Per il presidente della CEDOI, mons. Denis Wiehé, vescovo di Port Victoria nelle Seychelles, la ricetta è il rilancio dei valori della famiglia: “Quando il tessuto familiare è solido, i problemi si possono affrontare”, ha rimarcato, citando una sua recente lettera pastorale sull’argomento. Mons. Maurice Piat, vescovo di Port-Louis e vice-presidente della CEDOI, ha indicato nella solidarietà la via per fare fronte alla crisi economica. Il vescovo di Saint-Denis della Réunion. Gilbert Guillaume Marie-Jean Aubry, da parte sua, si è soffermato sul progressivo venir meno della coscienza morale. A suo avviso infatti il problema oggi è “l’incapacità di distinguere tra il bene e il male”.
(sito www.dioceseportlouis.org; Apic – ZENGARINI)








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