2008-04-11 14:45:52

L'attesa negli USA per l'imminente viaggio del Papa: ne ha parlato il cardinale Stafford alla Pontificia Università della Santa Croce


Cresce negli Stati Uniti l’attesa per visita del Santo Padre, che avrà inizio martedì prossimo a Washington e si concluderà domenica 20 aprile a New York. Nel servizio di Silvia Gusmano, alcune riflessioni sull'evento rilasciate dal cardinale americano James Francis Stafford, Penitenziere Maggiore del tribunale della Penitenzieria Apostolica, durante un incontro organizzato oggi a Roma da ISCOM, associazione che svolge servizi di informazione nell'ambito della Chiesa.RealAudioMP3


La Chiesa che Benedetto XVI troverà negli Stati Uniti è molto cambiata nell’ultimo decennio e per alcuni aspetti e molto diversa da quella conosciuta da Giovanni Paolo II. E l’elemento più innovativo, spiega il cardinale Stafford, è il pluralismo culturale determinato soprattutto dall’aumentata presenza di fedeli provenienti dal Sud America:

 
“Benedetto XVI trova una Chiesa più pluralista dal punto di vista culturale di quanto Giovanni Paolo II avesse visto. I vietnamiti sono aumentati e c’è una crescita esponenziale degli ispanici nel Sud degli Stati Uniti. Questa è una cosa senza precedenti in questo Paese protestante”.

 
Come è stato anticipato dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il Pontefice nel suo discorso ai sacerdoti, affronterà anche lo scandalo degli abusi sessuali che ha ferito la Chiesa Cattolica americana, oggi, afferma il cardinale Stafford, animata da un profondo spirito di riforma:

 
“Penso che il governo ecclesiastico dopo questa crisi, e anche durante, abbia nuova energia per riformare la Chiesa”.

 
Nella sua visita a Palazzo di Vetro, spiega poi il cardinale Stafford, il Pontefice esprimerà anche le sue preoccuopazioni per la situazione dell’Iraq.

 
“Il Santo Padre vuole mettere bene in risalto il ruolo della Chiesa cattolica nel mondo, tenendo il discorso alle Nazioni Unite. Il Papa vuole anche far riflettere sul fatto che si stia uccidendo la popolazione innocente in Iraq. Una preoccupazione è anche la violenza contro la Chiesa caldea. Questo compromette il futuro stesso della Chiesa cattolica in Iraq”.

 
E, ha ricordato infine il porporato, tra gli eventi più attesi, oltre alla visita a Ground Zero, la partecipazione di Benedetto XVI alle celebrazioni per il 200.mo anniversario delle Diocesi di Boston, Luousville, New York e Philadelphia e della Sede Metropolitana di Baltimora.







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