Il Consiglio d’Europa promuove il dialogo interculturale ed interreligioso nelle scuole
Il dialogo interculturale tra comunità religiose e non, deve essere basato su obiettivi
chiari e sui valori contenuti nei testi del Consiglio d’Europa: è quanto ha affermato
il prof. Jean-Paul Willaime relatore generale all’Incontro 2008 del Consiglio d’Europa
sulla dimensione religiosa del dialogo interculturale svoltosi a Strasburgo. “Il Consiglio
d’Europa adotta un approccio laico i cui elementi chiave sono l’intelligenza e il
dialogo; un approccio che appartiene a tutti gli europei - ha aggiunto - il Consiglio
d’Europa si sta occupando dell’insegnamento di fatti religiosi e relativi alle convinzioni
nell’ambito dell’istruzione scolastica pubblica destinata a tutti i bambini. Questo,
nel completo rispetto delle libertà di coscienza degli alunni e dei loro genitori
e senza dar adito ad alcuna discriminazione”. Per il relatore generale il Consiglio
d’Europa potrebbe contribuire ad assicurare la formazione degli insegnanti per garantire
che i loro insegnamenti si basino sull’educazione alla cittadinanza democratica. “La
scuola deve essere il riflesso sia delle radici giudaico-cristiane dell’Europa sia
dell’eredità del secolo dei Lumi – ha affermato il pastore Thomas Wipf, presidente
della Federazione delle Chiese protestanti della Svizzera e della Comunione delle
Chiese protestanti in Europa – questo implica una certa visibilità dei simboli religiosi
delle differenti tradizioni, come la discussione e la celebrazione delle grandi feste
religiose a scuola”. Per il pastore Wipf, la scuola ha il dovere di diffondere una
conoscenza sulle religioni. “Un dialogo basato sui valori promossi dal Consiglio d’Europa
può aiutarci a migliorare la comprensione, a ridurre le tensioni e ad accrescere il
rispetto reciproco in seno e fra le società europee. Grazie a questo dialogo, potremo
rendere l’Europa – e il mondo intero – un luogo in cui la vita sarà migliore e più
sicura”, ha dichiarato Maud de Boer-Buquicchio, vice-segretario generale del Consiglio
d’Europa. “In questi ultimi sessant’anni, il dialogo interculturale si è progressivamente
imposto come una necessità concreta; dal suo successo dipendono infatti – a livello
locale, nazionale ed internazionale – la coesione sociale, la pace e la giustizia”
ha concluso Fiorenzo Stolfi, ministro degli Affari esteri di San Marino e presidente
dell’incontro. Una sintesi dei lavori sarà presentata a Strasburgo il 7 maggio, durante
la sessione del Comitato dei Ministri. (T.C.)