Zimbabwe: i vescovi denunciano un "assordante silenzio" sull'esito del voto
“Assordante silenzio” sull’esito del voto nello Zimbabwe: a quasi due settimane dalle
elezioni presidenziali, i vescovi del Paese africano manifestano in una lettera la
loro preoccupazione per la crisi politica. “Non esiste giustificazione a questo ritardo
che sta mettendo a dura prova la pazienza della gente”, denunciano i presuli dello
Zimbabwe, in una missiva diffusa dalla Commissione Giustizia e pace della Conferenza
episcopale dello Stato africano. Un ritardo che “ha generato pettegolezzi, speculazioni,
timori e nervosismi” anche fra i candidati e la comunità internazionale. “Il mistero
che circonda la riluttanza della Commissione elettorale dello Zimbabwe hanno prodotto
sospetti sulla presunta manipolazione dei risultati”, stigmatizzano i presuli, paventando
la “sfiducia” dell’elettorato verso le istituzioni, “la tensione politica e perfino
l’instabilità”. Dal momento che, secondo la lettera dei vescovi, l’autonomia e la
professionalità della Commissione elettorale sono state gravemente danneggiate e compromesse,
anche durante il periodo post elettorale, la Conferenza Episcopale continuerà a osservare
il Paese. L'arcivescovo Buti Tlhagale, presidente della Conferenza episcopale dell'Africa
del sud (che comprende Botswana, Sud Africa e Swaziland), auspica che la tensione
in Zimbabwe possa presto svanire e propone la mediazione di un soggetto di specchiata
reputazione, come Kofi Annan, segretario uscente dell'ONU, per arrivare ad una soluzione
accettabile per il Paese. Sulla crisi elettorale in Zimbabwe si è espressa anche la
Caritas Internationalis, accanto alla Chiesa Cattolica e alla popolazione locale nel
sollecitare i risultati del voto nell’interesse della pace e della giustizia. L’empasse
elettorale ha spinto anche la vicina Zambia ad indire per sabato prossimo un vertice
straordinario dell’Organizzazione regionale dell’Africa australe. Ricordiamo che la
chiamata alle urne nello Zimbabwe, il 29 marzo scorso, ha visto confrontarsi Robert
Gabriel Mugabe, presidente uscente, al potere dal 1980, Simba Makoni e Morgan Tsvangirai.
Quest’ultimo è il leader del partito di opposizione, Movimento per il cambiamento
democratico, che ha presentato all’Alta Corte dello Zimbabwe un ricorso per la pubblicazione
dei risultati elettorali. La Corte si pronuncerà lunedì. (A cura di Virginia Volpe)