SUDAFRICA La Conferenza episcopale chiede una mediazione credibile per lo Zimbabwe
JOHANNESBURG, 10apr08 – La Conferenza episcopale sudafricana chiede una soluzione
per la drammatica situazione nello Zimbabwe dove si sono verificate gravi tensioni
dopo le elezioni presidenziali del 29 marzo scorso. A più di 10 giorni dal voto, infatti,
non si conoscono ancora i risultati, poiché la Commissione elettorale sta effettuando
un nuovo conteggio delle preferenze per timore di brogli. “La situazione nello Zimbabwe
è di interesse regionale, nazionale e internazionale”, afferma, in una nota, mons.
Buti Tlhgale, arcivescovo di Johannesburg e presidente della Conferenza episcopale
cattolica del Sudafrica (SACBC). “Chiedo – scrive il presule- ai leader della Comunità
di sviluppo del Sudafrica (SADC) e all’Unione Africana (UA) di agire in fretta per
smorzare questa tensione, inviando un mediatore con una reputazione internazionale
credibile, come Kofi Annan, affinché assicuri una soluzione accettabile per lo Zimbabwe”.
Mons. Tlhgale chiede poi, con urgenza, al presidente del Sudafrica, Mbeki, ai rappresentati
della SADC e dell’UA “di usare tutta la loro influenza e abilità per intervenire affinché
siano resi noti i risultati delle elezioni nello Zimbabwe”. “L’apparente impunità
e la mancanza di rispetto per i processi democratici che hanno permesso questo ritardo
–ribadisce il presidente dei vescovi sudafricani- sono causa di una grave preoccupazione.
Il ritardo della pubblicazione dei risultati elettorali è servito solo ad accrescere
la tensione e la paura nel Paese”. Inoltre, il presule ribadisce che “la credibilità
di un voto pacifico è stata minata dal ritardo e dall’atteggiamento dei partiti”.
“Sono fiducioso – conclude mons.Tlhgale – nel fatto che gli interessi e il futuro
del popolo dello Zimbabwe avranno la priorità”. (www.sacbc.org.za –PIRO)