2008-04-10 18:57:51

SUDAFRICA La Conferenza episcopale chiede una mediazione credibile per lo Zimbabwe


JOHANNESBURG, 10apr08 – La Conferenza episcopale sudafricana chiede una soluzione per la drammatica situazione nello Zimbabwe dove si sono verificate gravi tensioni dopo le elezioni presidenziali del 29 marzo scorso. A più di 10 giorni dal voto, infatti, non si conoscono ancora i risultati, poiché la Commissione elettorale sta effettuando un nuovo conteggio delle preferenze per timore di brogli. “La situazione nello Zimbabwe è di interesse regionale, nazionale e internazionale”, afferma, in una nota, mons. Buti Tlhgale, arcivescovo di Johannesburg e presidente della Conferenza episcopale cattolica del Sudafrica (SACBC). “Chiedo – scrive il presule- ai leader della Comunità di sviluppo del Sudafrica (SADC) e all’Unione Africana (UA) di agire in fretta per smorzare questa tensione, inviando un mediatore con una reputazione internazionale credibile, come Kofi Annan, affinché assicuri una soluzione accettabile per lo Zimbabwe”. Mons. Tlhgale chiede poi, con urgenza, al presidente del Sudafrica, Mbeki, ai rappresentati della SADC e dell’UA “di usare tutta la loro influenza e abilità per intervenire affinché siano resi noti i risultati delle elezioni nello Zimbabwe”. “L’apparente impunità e la mancanza di rispetto per i processi democratici che hanno permesso questo ritardo –ribadisce il presidente dei vescovi sudafricani- sono causa di una grave preoccupazione. Il ritardo della pubblicazione dei risultati elettorali è servito solo ad accrescere la tensione e la paura nel Paese”. Inoltre, il presule ribadisce che “la credibilità di un voto pacifico è stata minata dal ritardo e dall’atteggiamento dei partiti”. “Sono fiducioso – conclude mons.Tlhgale – nel fatto che gli interessi e il futuro del popolo dello Zimbabwe avranno la priorità”.
(www.sacbc.org.za –PIRO)









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