R.D.CONGO Appello dei vescovi contro la violenza sulle donne
KINSHASA, 10apr08 – Impegnarsi a combattere, in modo pacifico, tutte le forme di violenza
sulle donne, in particolare la violenza sessuale: è l’appello lanciato recentemente
da mons. Laurent Monsengwo Pasionya, arcivescovo di Kinshasa e presidente della Conferenza
episcopale nazionale del Congo (CENCO). “La fede cristiana condanna la violenza, qualunque
sia la sua origine – scrive il presule in una nota – poiché partecipa della malvagità
di quei metodi che provocano direttamente la morte”. Inoltre, mons. Monsengwo sottolinea
che “la violenza contro il sesso femminile contraddice l’armonia originale voluta
da Dio tra l’uomo e la donna. Quest’ultima è stata donata all’uomo come un aiuto che
gli fosse simile e una compagna della sua stessa natura, creata ad immagine e somiglianza
di Dio, ossia dotata della ragione e del libero arbitrio”. Per questo, continua il
presidente della CENCO, le violenza sessuali “da una parte si discostano da questa
visione di relazioni tra l’uomo e la donna, cui è imposto un rapporto di schiavitù;
dall’altra, esse sono agli antipodi della visione cristiana della sessualità”. Non
si tratta infatti, aggiunge il presule, di “una semplice relazione carnale”, ma essa
implica, all’origine, il concetto di amore e di dono di sé, di temperanza e padronanza
di sé, di comunione di cuore e di spirito”, Mons. Monsengwo ribadisce poi che la violenza
sessuale sulle donne “non deriva dalla giusta ragione, ma dipende piuttosto da bassi
istinti e, invece di elevare l’essere umano, lo riduce al livello del determinismo
animale”. Infine, il presule sottolinea come gli abusi sulle donne siano “agli antipodi
della cultura africana, in cui la donna è considerata come una madre e la cui missione
è fortemente esaltata nella società, poiché la madre è fonte di vita”. Tuttavia, aggiunge
il presidente della CENCO, “in Africa come nella concezione cristiana, la madre dona
la vita liberamente e volentieri, con gioia e senza costrizione. Al contrario, i rapporti
sessuali imposti con la violenza denotano una barbarie estranea alla visione cristiana
e alla saggezza africana”. Il presule conclude, quindi, sottolineando che “gli abusi
sessuali sono un attentato alla dignità umana della donna. È fondamentale, allora,
che le forze di governo, la società civile, le organizzazioni di difesa dei diritti
umani e le confessioni religiose si mobilitino per combattere questo flagello sempre
più diffuso in tutto il mondo”. (www.cenco.cd – PIRO)