Cresce l’attesa all’ONU per la visita del Papa: lo sottolinea mons. Celestino Migliore
intervenuto al Palazzo di Vetro su popolazione e sviluppo
“L’attesa è grande e carica di speranza”: l’arcivescovo Celestino Migliore sintetizza,
così, il clima negli Stati Uniti a meno di una settimana dall’arrivo di Benedetto
XVI. In un’intervista all’agenzia SIR, l’osservatore permanente della Santa Sede alle
Nazioni Unite si è soffermato in particolare sulla visita al Palazzo di Vetro del
Papa, in programma il 18 aprile. “Molti diplomatici dell’ONU – ha detto – seguono
e apprezzano la chiarezza e fecondità di pensiero del Santo Padre”. Mons. Migliore
ha poi messo l’accento sulla coincidenza della visita papale con il 60.mo anniversario
della Dichiarazione dei Diritti dell’uomo, un testo, ha ribadito, che la Santa Sede
“tiene in grande considerazione”. E proprio ieri, mons. Migliore è intervenuto all’ONU
alla Commissione su Popolazione e Sviluppo. Ce ne parla Alessandro Gisotti:
Di fronte
ai fenomeni della migrazione e dell’urbanizzazione non bisogna mai dimenticare che
protagonista è l’uomo con i suoi diritti: è quanto sottolineato dall’arcivescovo Celestino
Migliore che, parlando all’ONU, ha rilevato che per la prima volta il numero della
popolazione mondiale urbana ha superato quello della popolazione rurale. Il presule
ha riconosciuto che “l’urbanizzazione offre nuove opportunità per la crescita economica”.
Tuttavia, “mettere gli esseri umani al servizio di mere considerazioni economiche
crea degli effetti inumani” e riduce le persone ad oggetti piuttosto che a soggetti.
Allo stesso tempo, ha aggiunto, vanno considerate le ragioni che spingono le persone
a migrare, a fare dei sacrifici così come bisogna tener conto delle angosce e delle
speranze che accompagnano i migranti, spesso costretti a lasciare dietro di sé famiglie
ed amici. Per questo, ha detto, bisogna “aiutare gli immigrati a mantenere unite le
famiglie”, un modo per incoraggiarli ad essere responsabili, rispettosi della legge
e a contribuire al bene della società. Un altro problema connesso alle migrazioni
dalle campagne, richiamato dal presule, è la nascita di mega-città con il conseguente
sviluppo di quartieri invivibili.
Alla data del 2005,
ha ricordato l’osservatore vaticano, oltre 840 milioni di persone vivevano in condizioni
di estremo disagio, prive di ogni cosa. Queste persone, ha detto con rammarico, vengono
“prese in trappola da un circolo vizioso di povertà estrema e marginalizzazione”.
In particolare, ha richiamato l’attenzione sulla condizione dei bambini che invece
di andare a scuola si trascinano nelle discariche cercando tra i rifiuti i mezzi per
sopravvivere. Di qui l’appello a legislatori e leader della società civile affinché
riservino a queste persone e ai loro problemi un’attenzione prioritaria nella loro
agenda. D’altro canto, ha proseguito, non bisogna trascurare le sfide terribili che
le comunità rurali devono affrontare, in particolare nei Paesi in via di sviluppo.
Se si vogliono raggiungere gli Obiettivi del Millennio del 2015, è stato il suo richiamo,
allora bisogna andare incontro alle esigenze di quei 675 milioni di esseri umani
che ancora non hanno accesso all’acqua potabile e a quei 2 miliardi che non usufruiscono
di servizi sanitari di base. “Le politiche nazionali e internazionali – ha ribadito
mons. Migliore - devono assicurare alle comunità rurali una migliore qualità e una
maggiore accessibilità ai servizi sociali”.