2008-04-07 15:06:48

I vescovi del Messico: trasformare le realtà laceranti del Paese in esperienze d’amore


“Come uomini di fede, come comunità redenta, nel Signore Risorto, siamo un albero con delle radici forti e possiamo dunque affrontare le raffiche dei venti”. Così i vescovi del Messico nel loro documento conclusivo “Signore, resta con noi” dell’Assemblea plenaria di primavera che si è conclusa sabato scorso. “Il nostro impegno - aggiungono i presuli - consiste oggi nel saper offrire alla nostra patria un’azione evangelizzatrice forte, capace di condurre all’incontro vivo con Cristo per trasformare le nostre realtà laceranti in esperienze d’amore e salvezza”. A seguito delle riflessioni sulle sfide dell’evangelizzazione oggi in Messico - sulle quali i vescovi hanno fatto il punto a quasi un anno della V Conferenza generale di Aparecida in Brasile - nel documento finale sottolineano il “desiderio di uscire e camminare con una mentalità nuova, con rinnovato slancio, nella ricerca di ogni fratello affinché, attraverso il dialogo - che nobilita ancora di più i veri ideali - sia possibile facilitare l’incontro personale con Cristo”. “Siamo consapevoli che il cambiamento di epoca scuote le strutture del Paese”, proseguono i presuli; “le forze della Nazione sembravano disarticolarsi, mentre molti cuori, soprattutto nelle regioni più colpite dalla violenza e dalla povertà, si agitano nell’incertezza. Ci preoccupa in modo particolare il narcotraffico, veicolo innegabile di una cultura della morte, così come gli attacchi contro la famiglia e la vita”. “Vogliamo garantire tutti i credenti, prosegue il documento che porta la firma del presidente dell’Episcopato mons. Carlos Aguiar Retes, vescovo di Texcoco, ma anche a coloro che vogliano ascoltare con benevolenza la nostra voce, che nulla è perduto e che la gioia e la salvezza sgorgano da Cristo e dalla sua Chiesa. Non dobbiamo avere paura. Dio continuerà come sempre a guidare la nostra storia ma tocca a noi far sì che Lui possa riavere nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e comunità, il luogo principale”, conclude il documento. La Plenaria episcopale ha inoltre pubblicato altri due documenti: uno sul senso vero e profondo dell’evangelizzazione che “non è proselitismo e neanche antiecumenica” ed un altro incentrato sulla cura pastorale, materiale e spirituale, delle persone colpite dal virus Hiv/Aids. (A cura di Luis Badilla)







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