2008-04-07 13:23:46

Benedetto XVI ai vescovi delle Antille: rafforzate l'identità cristiana attraverso le scuole cattoliche e i seminari, perché l'etica del Vangelo si oppone ai drammi sociali causati da droga, commercio d'armi e turismo selvaggio


La spiritualità cristiana e la lunga tradizione cattolica delle Antille hanno permesso di radicare nelle popolazioni dell’arcipelago centroamericano quei valori fondamentali, oggi ancor più necessari per contrastare le derive del materialismo e del relativismo etico che non risparmiano l’area. Benedetto XVI ha ricevuto stamattina i presuli delle Antille che hanno terminato la visita ad Limina, e li ha incoraggiati a porre grande attenzione alla formazione giovanile, sia quella vocazionale nei seminari, sia quella culturale nelle scuole cattoliche. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3


L’appellativo di “paradisi” naturali, conferito loro dalla straordinaria bellezza del paesaggio terrestre e marino, e i nomi delle dozzine e dozzine di isole - da Cuba alle Barbados, da Haiti alle Bahamas a Trinidad e Tobago - che evocano scenari esotici ambiti dai tour operator di tutto il mondo celano, a una lettura superficiale, le piaghe sociali che feriscono questo lungo arco di territori - anglofoni, francofoni e di lingua olandese - che punteggiano i Caraibi dalla Florida alle coste settentrionali del Sudamerica. Piaghe con le quali la Chiesa locale delle Antille si confronta quotidianamente e che Benedetto XVI non ha ignorato nel loro impatto, spesso devastante, sulla popolazione locale e sul territorio. ”In gradi diversi - ha riconosciuto il Pontefice - le vostre sponde sono state colpite da aspetti negativi dell’industria dello spettacolo, dello sfruttamento turistico, del flagello del commercio di armi e di stupefacenti; influenze che non solo minano la vita familiare e scuotono le fondamenta dei valori culturali tradizionali, ma tendono ad influenzare negativamente la politica locale”.

 
Problemi che, sul versante opposto, rappresentano, ha detto il Papa, “notevoli sfide” per i 13 episcopati che compongono la Conferenza dei vescovi delle Antille. “Di vitale importanza - ha puntualizzato Benedetto XVI - è l'instancabile promozione delle vocazioni insieme con la guida e la formazione permanente dei sacerdoti”. Sostenete “con attenzione” i seminari locali, ha raccomandato il Pontefice ai presuli caraibici - e verificate la formazione dei giovani sacerdoti, perché possano contare su un’offerta di “regolari programmi di formazione permanente”, necessari “per la costruzione dell’identità sacerdotale”. E riaffermando, in modo analogo, anche l’importanza della cura per le vocazioni religiose, registrate in calo, il Papa - alternando alla lingua inglese quella francese - ha esortato i vescovi delle Antille su un’altra questione molto attuale. “Cari fratelli - sono state le sue parole - ognuno di voi avverte la grande responsabilità a fare tutto il possibile per sostenere il matrimonio e la vita familiare, la fonte primaria di coesione all'interno della comunità e quindi di primaria importanza agli occhi delle autorità civili. A questo proposito, la grande rete delle scuole cattoliche nella vostra zona può giocare una differenza sostanziale”.

 
“Dei buoni giovani cristiani sono buoni cittadini”, ha asserito poco dopo il Pontefice, dicendosi certo “che tutto sarà fatto per incoraggiare la specificità della vostra scuola cattolica che, lungo le generazioni, ha reso un notevole servizio al vostro popolo”. Nonostante le innegabili difficoltà, Benedetto XVI ha voluto terminare con una esortazione alla speranza, della quale - ha auspicato - i vescovi devono essere i primi “araldi”: “Siate audaci testimoni della luce di Cristo, che indica una direzione e una meta alle famiglie, e siate grandi predicatori della potenza del Vangelo, che deve permeare il loro modo di pensare, i loro standard di giudizio, e le norme di comportamento. Sono fiducioso - ha concluso il Papa - che la vostra testimonianza vissuta nello straordinario ‘sì’ di Dio all'umanità, incoraggerà le vostre popolazioni a respingere le distruttive tendenze sociali e a cercare ‘la fede in azione’, che abbraccia tutto ciò che genera la nuova vita di Pentecoste”.







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