Il dialogo interreligioso, un valore che va perseguito e mostrato al mondo nella sua
praticabilità. L'opinione del rabbino, Jack Bemporad, a Roma per una conferenza
L'importanza del dialogo interreligioso, e in particolare tra cattolici ed ebrei,
è stata sottolineata ieri da due interlocutori d'eccezione: l'arcivescovo di Washington,
Donald William Wuerl, e il Rabbino Jack Bemporad, direttore del "Center for
Interreligious Understanding" in New Jersey e profugo dell'Olocausto in Italia. Entrambi
hanno preso la parola alla prima “Conferenza annuale Papa Giovanni Paolo II sul dialogo
fra le religioni", svoltasi presso l’Università Angelicum di Roma. Tema: “I fili che
uniscono le religioni mondiali. Un terreno comune per la ricerca della pace nel mondo”.
Laura De Luca ha chiesto al rabbino Bemporad in che modo oggi sia possibile
collaborare con efficacia per il bene comune dell'umanità, al di là delle differenze
religiose: R.
- Mi sembra che questo sia un compito che bisogna seguire con attenzione, perchè noi
siamo connessi con il mondo. Il problema è riuscire a trovare il modo in cui tutte
queste cose che accadano abbiano un senso, che sia possibile spiegarle. Generalmente,
noi dobbiamo spiegare il legame con certi valori che noi crediamo siano permanenti:
la fiducia, il concetto della verità, il concetto del bello e del buono. Queste valori
sono una strada per domandare a noi stessi: “E’ questa la vera vita? E’ questo il
punto della nostra vita?”. Dovrebbe esserci qualcosa di più permanente, che ci dia
una maggiore soddisfazione e non nel senso di soddisfazione immediata, ma una soddisfazione
che ci dia la forza per affrontare questa vita. I valori trascendentali sono proprio
quelli dei quali abbiamo bisogno per poter affrontare la vita.
D.
- Rabbino Bemporad, a proposito di ecumenismo, in casa cristiana si dice che dobbiamo
cercare piuttosto le cose che ci uniscono che non quelle che ci dividono. Pensa che
questo sia un invito che si può esportare anche nell’ambito interreligioso?
R.
- Non si tratta soltanto di un qualcosa che si può fare, ma si tratta di un qualcosa
che si deve fare, perchè le religioni del mondo hanno un grande potere e questa influenza
e questa autorità che hanno rappresenta un qualcosa che si deve vedere in questo nostro
mondo. Si deve vedere in che modo queste religioni possono lavorare insieme ed arrivare,
quindi, ad un’etica che sia più comune, ad un qualcosa che tutte le religioni possono
individuare come i valori basilari, invitando noi seguaci ad implementarli nella nostra
vita.