2008-04-04 15:53:35

Zimbabwe: arrestati due giornalisti occidentali


Sale la tensione in Zimbabwe dopo l’arresto di due giornalisti occidentali, accusati di avere lavorato nel Paese senza autorizzazione. Ma gli arresti e le intimidazioni da parte delle forze di polizia fedeli al presidente Mugabe si moltiplicano anche contro i rappresentanti dei partiti di opposizione, usciti vincitori dalle elezioni di sei giorni fa. Forti segnali di preoccupazione per l’evolversi della situazione nel Paese africano sono state manifestate sia dall’Ue che dagli Stati Uniti. Intanto, il presidente Mugabe ha convocato una riunione dell’ufficio politico del suo partito per decidere se accettare di andare al ballottaggio per le presidenziali contro il rivale Morgan Tzvangirai. Ma quali sono le difficoltà che ostacolano un normale avvicendamento al potere in Zimbabwe? Stefano Leszczynski lo ha chiesto ad Enrico Casale, africanista della rivista dei gesuiti Popoli.
 
R. – Mugabe è al potere da 28 anni. Di conseguenza, anche di fronte all’evidenza di un malcontento da parte della popolazione zimbabwana, è difficile lasciare il potere, non tanto a livello personale, ma proprio come sistema politico e come gruppo di potere.

 
D. – Come mai vengono presi di mira i rappresentanti della stampa internazionale?

 
R. – Intanto, esiste una legge che impedisce ai giornalisti stranieri, se non a condizioni rigidissime, di esercitare la loro professione sul territorio nazionale. Dal punto di vista internazionale non so come la comunità internazionale potrà rispondere.

 
D. – Si parla di una possibile negoziazione da parte di Mugabe di un’immunità per poter lasciare il Paese. E’ plausibile una cosa del genere?

 
R. – Trattative tra Mugabe e l’opposizione, secondo me, in questo momento sono plausibili. Di fronte alla sconfitta, è possibile che Mugabe tratti una sorta di immunità per sé e per i suoi fedelissimi, che altrimenti andrebbero incontro, probabilmente, alla reazione dell’opposizione, anche perchè il partito di Mugabe ha gestito con pugno di ferro in questi ultimi anni il potere. Quindi, è prevedibile una reazione violenta nei confronti dei gerarchi del partito. E quindi è probabile che lui stia cercando una via d’uscita per sé e per i suoi fedeli.
 

 

 
 







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