2008-04-04 15:03:06

Rapporto ONU su bambini e AIDS: “Tanti progressi ma ancora molta strada da fare”


“Il numero di bambini e donne incinte sieropositivi che ricevono terapie antiretrovirali è aumentato, ma c'è ancora molta strada da fare per mantenere la promessa di una generazione libera dall'Aids”. Questo è in sintesi il messaggio diffuso dal rapporto curato da UNaids, Oms e Unicef che esamina i progressi compiuti in merito all'impatto dell'Aids su bambini e adolescenti. “Ogni anno migliaia di bambini muoiono a causa della malattia, e altri milioni hanno perso i genitori o le persone che si prendevano cura di loro – dichiara il direttore generale dell'Unicef Ann Veneman -. I bambini devono essere al centro dell'agenda mondiale di lotta all'Aids”. Secondo il rapporto ripreso dal Sir nel 2007 sono morti a causa dell’Aids nel mondo circa 290.000 bambini sotto i 15 anni. Alla stessa data, nell'Africa Subsahariana, 12,1 milioni di bambini risultavano aver perso uno o entrambi i genitori a causa dell'Aids. Tuttavia, a fine 2006, 21 Paesi - tra cui Benin, Botswana, Brasile, Namibia, Ruanda, Sud Africa e Thailandia - risultavano sulla buona strada per raggiungere, entro il 2010, l'obiettivo di una copertura dell'80% dei servizi di prevenzione della trasmissione madre-figlio, contro solo 11 paesi nel 2005. Inoltre il numero di bambini sieropositivi che ricevono trattamenti antiretrovirali nei Paesi a basso e medio reddito è aumentato del 70% tra il 2005 e il 2006. Malgrado si siano registrati risultati importanti, il Direttore di UNaids Peter Piot sostiene che “molto resta da fare per la prevenzione tra i giovani e gli adolescenti, se si vuole produrre un cambiamento significativo nell'andamento della pandemia”. Progressi infine si segnalano anche nei tassi di iscrizione scolastica dei bambini che hanno perso entrambi i genitori a causa della malattia e nella percentuale di donne incinte sieropositive che ricevono farmaci antiretrovirali per ridurre il rischio di trasmissione del virus ai neonati. Il rapporto lancia dunque un invito all'azione per: “sostenere le comunità e le famiglie; potenziare i sistemi sanitari, scolastici e di assistenza sociale; integrare i servizi per la prevenzione della trasmissione madre-figlio dell'Aids nei programmi di salute materna, neonatale e pediatrica; uniformare dati e strumenti di misurazione per documentare i progressi e gli ostacoli, potenziando così gli impegni”.(M.G.)







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