Via libera all'ingresso di Albania e Croazia nella NATO
Il secondo giorno del vertice NATO di Bucarest si è aperto con l’invito a Croazia
e Albania ad entrare nell’Alleanza Atlantica e con l’appoggio al sistema difensivo
anti-missilistico progettato dagli Stati Uniti. Ma a tenere banco oggi sarà la questione
dell’invio di nuove truppe in Afghanistan. In giornata, ogni Paese renderà nota la
consistenza dei rinforzi. Il nostro servizio:
Dopo il mancato accordo sull'avvio
del processo di adesione di Ucraina e Georgia, il vertice NATO di Bucarest si concentra
oggi sulla questione della guerra in Afghanistan. Il presidente americano ha chiesto
agli alleati europei di inviare più truppe per rafforzare l’azione dell’Alleanza nel
Paese asiatico. L’obiettivo è arrivare ad un incremento di altri 5000 uomini della
missione ISAF. In giornata, ogni Paese renderà nota la consistenza dei rinforzi che
è disposto a inviare al fronte. Al momento, gli Stati Uniti hanno già incassato il
sostegno di Francia e della Polonia. Lo stesso presidente francese Sarkozy ha precisato
oggi a Bucarest che Parigi invierà un battaglione di 800 uomini che sarà dispiegato
nell’est. Ciò consentirà agli americani di spostare parte delle loro forze nelle turbolente
zone del sud, accogliendo così la richiesta del Canada di un rinforzo. Intanto il
segretario generale delle NATO, aprendo i lavori della sessione odierna, ha annunciato
il via libera all'ingresso di Albania e Croazia nell'Alleanza Atlantica, che porterà
a 28 il numero dei Paesi membri. Resta invece aperta la questione Macedonia, dopo
il veto della Grecia che contesta l'uso del nome e si oppone al suo riconoscimento.
I capi di Stato e di governo della NATO hanno infatti deciso di rinviare l’ingresso
dell'ex repubblica jugoslava a quando la disputa sul nome con Atene “sarà risolta”.
Per tutta risposta il ministro degli Esteri della Macedonia ha deciso di lasciare
il vertice come segno di protesta. Sempre stamani, i leader della NATO hanno poi dato
il loro appoggio al sistema difensivo anti-missilistico progettato dagli Stati Uniti
per l'Europa nonostante l'opposizione della Russia.
Cipro
Giornata storica per Cipro, dove è stato riaperto il valico di frontiera di
Ledra Street, la via che per 45 anni ha diviso in due la capitale Nicosia, dopo la
chiusura a seguito delle violenze interetniche tra la comunità greco-cipriota e quella
turco-cipriota. La riapertura del varco è stata ufficializzata con una cerimonia cui
hanno preso parte autorità di ambedue le parti dell’isola, diplomatici e un consistente
numero di comuni cittadini, in un clima di diffuso entusiasmo e riconciliazione. Ma
ascoltiamo il commento di padre Umberto Barato, vicario del Patriarca di Gerusalemme
dei Latini per Cipro, al microfono di Mathilde Auvillain:
R.
- Con il nuovo presidente eletto il 28 febbraio scorso, Dimitris Christofias, si è
vista immediatamente un’apertura. Lui ha voluto incontrare il cosiddetto presidente
“dell’altra parte” cioè dello Stato turco del Nord Cipro che non è riconosciuto da
nessuno eccetto che dalla Turchia. L’ha voluto incontrare ed hanno parlato, hanno
deciso di fare il primo passo che è questo: aprire la strada di Ledra che è centrale,
centrale da questa parte e centrale anche dall’altra. Allora tutti sono entusiasti
e questo è un indice di una nuova apertura, di una nuova mentalità, vorrei dire tra
le due parti e la gente qui è molto contenta e spero di risolvere molte cose sulla
questione di Cipro. In che forma? Questo non lo so, dal dialogo verrà fuori la forma.
Si parla di una confederazione, da sempre però si parla di un’unione, di non essere
così separati, di non avere le frontiere. Speriamo che si risolva qualche cosa.
Iraq
Ennesima giornata di violenze in Iraq. Sette civili iracheni, tra cui una
donna e un bambino di cinque anni, sono stati uccisi e altri 12 sono stati feriti
dall'esplosione di un camion-bomba condotto da un attentatore suicida a Mossul. Diverse
esplosioni si sono registrate anche a Baghdad, dove il bilancio parla di un soldato
iracheno ucciso e altre otto persone, tra cui 3 soldati, ferite. Ad allarmare le autorità
c’è poi l’iniziativa del leader radicale sciita Moqtada Sadr, che ha chiamato tutti
gli iracheni ad una manifestazione di protesta “contro l'occupante”. La manifestazione
si terrà il 9 aprile nella città santa sciita di Najaf, in occasione del quinto anniversario
della caduta di Saddam.
Cina La capitale del Tibet, Lhasa, dal prossimo
primo maggio sarà riaperta ai turisti stranieri, dopo settimane di isolamento in seguito
ai disordini scoppiati per le manifestazioni del mese scorso e alla repressione da
parte delle autorità cinesi. Intanto, le autorità di Pechino hanno condannato a 3
anni e mezzo di carcere l'attivista per i diritti umani Hu Jia, uno dei principali
contestatori della politica cinese in Tibet. Immediata è arrivata la richiesta di
liberazione da parte di Stati Uniti e Unione Europea che si sono appellate alla Cina
affinché garantisca la libera espressione di opinioni
Coree Torna
alta la tensione tra le due coree. Pyongyang ha minacciato il blocco di ogni dialogo
e il ricorso a misure militari se la Corea del Sud non presenterà scuse formali per
le dichiarazioni del suo capo delle forze armate. Il generale di Seul aveva fatto
allusioni su un attacco militare preventivo per scongiurare un’eventuale aggressione
da parte del nord.
Alitalia All'indomani dello strappo di Air France,
che ha rifiutato la controproposta dei sindacati abbandonando la trattativa, il titolo
Alitalia è stato sospeso per l’intera giornata. Il governo italiano, a margine di
una riunione tenutasi stamani a Palazzo Chigi, si è però impegnato a riaprire le trattative
con il vettore franco olandese. Intanto, i vertici della compagnia, dopo aver incassato
le dimissioni del presidente Prato, hanno convocato le nove sigle sindacali per domani
alle 11.
Elezioni Italia Le elezioni del 13 e del 14 aprile non
saranno rinviate. La DC di Giuseppe Pizza ha deciso infatti di rinunciare al ricorso
"per non far slittare il voto". La possibilità di un rinvio era stata ventilata ieri
dal ministro Amato, dopo la decisione del Consiglio di Stato di rimettere in corsa
il simbolo con lo scudo crociato della DC di Giuseppe Pizza. (Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 94 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.