2008-04-03 15:23:21

Via libera all'ingresso di Albania e Croazia nella NATO


Il secondo giorno del vertice NATO di Bucarest si è aperto con l’invito a Croazia e Albania ad entrare nell’Alleanza Atlantica e con l’appoggio al sistema difensivo anti-missilistico progettato dagli Stati Uniti. Ma a tenere banco oggi sarà la questione dell’invio di nuove truppe in Afghanistan. In giornata, ogni Paese renderà nota la consistenza dei rinforzi. Il nostro servizio:
 
Dopo il mancato accordo sull'avvio del processo di adesione di Ucraina e Georgia, il vertice NATO di Bucarest si concentra oggi sulla questione della guerra in Afghanistan. Il presidente americano ha chiesto agli alleati europei di inviare più truppe per rafforzare l’azione dell’Alleanza nel Paese asiatico. L’obiettivo è arrivare ad un incremento di altri 5000 uomini della missione ISAF. In giornata, ogni Paese renderà nota la consistenza dei rinforzi che è disposto a inviare al fronte. Al momento, gli Stati Uniti hanno già incassato il sostegno di Francia e della Polonia. Lo stesso presidente francese Sarkozy ha precisato oggi a Bucarest che Parigi invierà un battaglione di 800 uomini che sarà dispiegato nell’est. Ciò consentirà agli americani di spostare parte delle loro forze nelle turbolente zone del sud, accogliendo così la richiesta del Canada di un rinforzo. Intanto il segretario generale delle NATO, aprendo i lavori della sessione odierna, ha annunciato il via libera all'ingresso di Albania e Croazia nell'Alleanza Atlantica, che porterà a 28 il numero dei Paesi membri. Resta invece aperta la questione Macedonia, dopo il veto della Grecia che contesta l'uso del nome e si oppone al suo riconoscimento. I capi di Stato e di governo della NATO hanno infatti deciso di rinviare l’ingresso dell'ex repubblica jugoslava a quando la disputa sul nome con Atene “sarà risolta”. Per tutta risposta il ministro degli Esteri della Macedonia ha deciso di lasciare il vertice come segno di protesta. Sempre stamani, i leader della NATO hanno poi dato il loro appoggio al sistema difensivo anti-missilistico progettato dagli Stati Uniti per l'Europa nonostante l'opposizione della Russia.

 

Cipro
Giornata storica per Cipro, dove è stato riaperto il valico di frontiera di Ledra Street, la via che per 45 anni ha diviso in due la capitale Nicosia, dopo la chiusura a seguito delle violenze interetniche tra la comunità greco-cipriota e quella turco-cipriota. La riapertura del varco è stata ufficializzata con una cerimonia cui hanno preso parte autorità di ambedue le parti dell’isola, diplomatici e un consistente numero di comuni cittadini, in un clima di diffuso entusiasmo e riconciliazione. Ma ascoltiamo il commento di padre Umberto Barato, vicario del Patriarca di Gerusalemme dei Latini per Cipro, al microfono di Mathilde Auvillain: RealAudioMP3


R. - Con il nuovo presidente eletto il 28 febbraio scorso, Dimitris Christofias, si è vista immediatamente un’apertura. Lui ha voluto incontrare il cosiddetto presidente “dell’altra parte” cioè dello Stato turco del Nord Cipro che non è riconosciuto da nessuno eccetto che dalla Turchia. L’ha voluto incontrare ed hanno parlato, hanno deciso di fare il primo passo che è questo: aprire la strada di Ledra che è centrale, centrale da questa parte e centrale anche dall’altra. Allora tutti sono entusiasti e questo è un indice di una nuova apertura, di una nuova mentalità, vorrei dire tra le due parti e la gente qui è molto contenta e spero di risolvere molte cose sulla questione di Cipro. In che forma? Questo non lo so, dal dialogo verrà fuori la forma. Si parla di una confederazione, da sempre però si parla di un’unione, di non essere così separati, di non avere le frontiere. Speriamo che si risolva qualche cosa.

 
Iraq
Ennesima giornata di violenze in Iraq. Sette civili iracheni, tra cui una donna e un bambino di cinque anni, sono stati uccisi e altri 12 sono stati feriti dall'esplosione di un camion-bomba condotto da un attentatore suicida a Mossul. Diverse esplosioni si sono registrate anche a Baghdad, dove il bilancio parla di un soldato iracheno ucciso e altre otto persone, tra cui 3 soldati, ferite. Ad allarmare le autorità c’è poi l’iniziativa del leader radicale sciita Moqtada Sadr, che ha chiamato tutti gli iracheni ad una manifestazione di protesta “contro l'occupante”. La manifestazione si terrà il 9 aprile nella città santa sciita di Najaf, in occasione del quinto anniversario della caduta di Saddam.

Cina
La capitale del Tibet, Lhasa, dal prossimo primo maggio sarà riaperta ai turisti stranieri, dopo settimane di isolamento in seguito ai disordini scoppiati per le manifestazioni del mese scorso e alla repressione da parte delle autorità cinesi. Intanto, le autorità di Pechino hanno condannato a 3 anni e mezzo di carcere l'attivista per i diritti umani Hu Jia, uno dei principali contestatori della politica cinese in Tibet. Immediata è arrivata la richiesta di liberazione da parte di Stati Uniti e Unione Europea che si sono appellate alla Cina affinché garantisca la libera espressione di opinioni

Coree
Torna alta la tensione tra le due coree. Pyongyang ha minacciato il blocco di ogni dialogo e il ricorso a misure militari se la Corea del Sud non presenterà scuse formali per le dichiarazioni del suo capo delle forze armate. Il generale di Seul aveva fatto allusioni su un attacco militare preventivo per scongiurare un’eventuale aggressione da parte del nord.

Alitalia
All'indomani dello strappo di Air France, che ha rifiutato la controproposta dei sindacati abbandonando la trattativa, il titolo Alitalia è stato sospeso per l’intera giornata. Il governo italiano, a margine di una riunione tenutasi stamani a Palazzo Chigi, si è però impegnato a riaprire le trattative con il vettore franco olandese. Intanto, i vertici della compagnia, dopo aver incassato le dimissioni del presidente Prato, hanno convocato le nove sigle sindacali per domani alle 11.

Elezioni Italia
Le elezioni del 13 e del 14 aprile non saranno rinviate. La DC di Giuseppe Pizza ha deciso infatti di rinunciare al ricorso "per non far slittare il voto". La possibilità di un rinvio era stata ventilata ieri dal ministro Amato, dopo la decisione del Consiglio di Stato di rimettere in corsa il simbolo con lo scudo crociato della DC di Giuseppe Pizza. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 94

 
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