Si moltiplicano anche in occidente le manifestazioni di iracheni che chiedono giustizia
per la morte di mons. Rahho
Si moltiplicano anche in occidente le marce silenziose dei cristiani iracheni che
chiedono giustizia per la persecuzione di cui sono vittime nella loro patria. Mentre
tutti i giorni nei villaggi della Piana di Niniveh si continua a chiedere la verità
sulla morte dell’arcivescovo caldeo di Mosul, mons. Faraj Rahho, anche in Olanda,
in Germania e in Canada – riferisce l’agenzia Asia News - gli emigrati iracheni sono
scesi in piazza con striscioni e foto dei loro martiri. Nel Paese del Golfo, intanto,
sono oltre due milioni e 700 mila gli sfollati dall’inizio del conflitto. Le nuove
stime – riporta l’Osservatore Romano - sono state fornite a Ginevra dall’Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per i Rifugiati e dall’Organizzazione Internazionale dei Migranti.
Il rapporto ha rilevato una nota positiva: il numero complessivo degli sfollati è
in diminuzione rispetto agli ultimi due anni e meno dell’uno per cento è fuggito dal
paese nel 2008. Tuttavia il numero dei rifugiati senza alloggio e quantità di cibo
adeguato ha superato il milione. Un altro milione non ha modo di lavorare per guadagnare
e circa 300 mila persone non hanno accesso all’acqua potabile. (E. B)