2008-04-03 15:20:44

La Chiesa in Kenya invoca aiuti ed il reinserimento degli sfollati per una pace più solida


I responsabili cattolici del Kenya hanno ribadito l’urgenza e l’importanza di reinserire le persone sfollate all’interno dei confini, nello sforzo di far ritornare il Paese alla normalità. A causa delle violenze verificatesi dopo le elezioni presidenziali del 27 dicembre scorso infatti, sono oltre 300 mila le persone che sono dovute fuggire lasciandosi alle spalle le proprie case bruciate e distrutte. Sebbene alcuni sfollati siano tornati a casa - scrive l’Osservatore Romano - molti si trovano ancora accampati nei rifugi temporanei. In proposito il presidente dei vescovi kenyani, il cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi, ha affermato che la Chiesa ha urgente bisogno che il governo dia priorità al reinserimento degli sfollati per una più ampia realizzazione della pace e dell’accordo di condivisione del potere tra il presidente Kibaki ed il leader dell’opposizione Odinga. Secondo il cardinale Njue, la Chiesa ha già reso il suo contributo mediante gli aiuti umanitari. Aiuti giunti alla popolazione kenyana non solo da parte della Chiesa locale, ma anche da organizzazioni internazionali che hanno provveduto alla distribuzione di medicinali e generi di prima necessità. Nel messaggio pasquale, Mons. Peter Kairo, responsabile della commissione episcopale kenyana Giustizia e Pace, afferma che il Paese spera ardentemente che si realizzi l’accordo di pace, invita a non dimenticare le sofferenze delle migliaia di persone sfollate ed esorta i kenyani al perdono. (R.P.)







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