2008-04-02 15:03:09

Per il presidente della Conferenza episcopale portoghese è inconcepibile l’esclusione dei cattolici da ambienti pubblici e politici


“La Chiesa deve vivere in relazione permanente e responsabile con la società, relativizzando lo Stato”. Lo ha detto mons. Jorge Ortiga, presidente dei vescovi portoghesi (CEP), aprendo i lavori della 168.ma Assemblea Plenaria della Conferenza episcopale portoghese, in corso a Fatima fino a venerdì prossimo. “Uno Stato – ha detto l’arcivescovo le cui parole sono state riprese dall’agenzia Sir - può proteggere od ostacolare la libera espressione del pensiero in modo evidente o mascherato”. “Tutti sappiamo – ha aggiunto - ciò che possiamo sperare da un’autorità legittimamente costituita: che favorisca la libertà di culto e coscienza e, al tempo stesso, offra tutte le condizioni affinché questa possa essere esercitata in uno spirito d’uguaglianza e tolleranza”. Per “una singolare contraddizione” – fa poi notare il presidente della Conferenza episcopale portoghese – si assiste alla “tolleranza ideologica di una società pluralista, dove tutte le posizioni culturali, ideologiche ed etiche devono essere considerate legittime e degne di considerazione”. E’ inoltre evidente secondo il presule “un’inconcepibile esclusione della presenza cattolica dagli ambienti politici e pubblici”. “I cattolici - ha osservato mons. Ortiga - non possono accettare di essere esclusi da un processo di umanizzazione integrale, e la Chiesa non potrà mai prescindere dal dare il proprio contributo alla costruzione di una società più giusta”. (A.L.)







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