Al via a Roma il Primo Congresso Mondiale della Divina Misericordia: intervista con
il cardinale Schönborn
Si aprono oggi pomeriggio a Roma, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, i lavori
del Primo Congresso Apostolico Mondiale della Divina Misericordia in coincidenza con
il terzo anniversario della morte di Giovanni Paolo II, che ha legato il suo Pontificato
al mistero della misericordia di Dio. A promuovere il Congresso è stato il cardinale
arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn. Gudrun Sailer gli ha
chiesto quale messaggio voglia lanciare al mondo questo evento:
R. –
E’ proprio il messaggio del Vangelo, il messaggio di Gesù: siate misericordiosi come
Dio vostro Padre è misericordioso. Questa è la sintesi del Vangelo. Quando Papa Giovanni
Paolo II ha voluto promuovere la conoscenza e anche la devozione della Divina Misericordia
non aveva in mente altra cosa che Gesù stesso che, come diceva nella sua Enciclica
Dives in misericordia, è Lui in persona la Misericordia Divina. E, dunque, il Congresso
non ha altro compito che far conoscere meglio ciò che è il cuore dell’annuncio di
Gesù.
D. – Quanto ha bisogno il mondo di conoscere
la Divina Misericordia?
R. – Abbiamo tutti bisogno
di conoscerla, ognuno di noi, perché il peccato ci fa pensare che Dio non ci ami,
che noi stessi non ci amiamo e che gli altri non ci amano. Questa è l’immediata conseguenza
del peccato dalle origini. Per questo è così importante conoscere la misericordia,
per sapere che Dio ci vuole bene nonostante il peccato.
D.
– Cosa vuol dire in concreto testimoniare la Divina Misericordia?
R.
– Attraverso le opere di misericordia: Gesù, nel grande Vangelo del Giudizio finale,
non ha chiesto se sei andato ogni giorno a Messa, ma ha detto: “Avevo fame e mi avete
dato da mangiare, ero nudo e mi avete vestito". Le opere di misericordia sono l’espressione
concreta della misericordia vissuta: il perdono, il buon samaritano, chi si è comportato
come prossimo, che ha aiutato e non è passato accanto alla sofferenza.