Con una cena di gala, questa sera a Bucarest apertura dei lavori del vertice Nato.
Sul tavolo del summit la lotta ai talebani in Afghanistan, l’apertura a Georgia e
Ucraina, fortemente voluta da Bush in divergenza con i grandi d’Europa, ma anche Kosovo
e scudo spaziale. Il servizio di Giuseppe D’Amato
Il
presidente statunitense, George W. Bush, preme affinché la NATO invii più uomini in
Afghanistan perché - ha sottolineato - l’Alleanza non può permettersi una sconfitta
contro i talebani. Quanto è importante l’Afghanistan per la NATO? Giada Aquilino lo
ha chiesto al prof. Alessandro Colombo, docente di Relazioni internazionali all’Università
Statale di Milano:
R. - Gli
Stati Uniti, all’inizio della missione, decisero di fare da soli e, anzi, di escludere
la NATO dall’attacco all’Afghanistan nel 2001. Gli Stati Uniti hanno poi chiamato
la NATO a compiti sempre maggiori, man mano che l’operazione andava verso il fallimento.
Quindi, il coinvolgimento della NATO è, anche dal punto di vista politico, molto problematico
ma non c’è alcun dubbio che a questo punto, che lo voglia oppure no, l’Alleanza si
giochi la propria sopravvivenza in Afghanistan.
D. - Altro tema di dibattito
è l’allargamento della NATO alle Repubbliche ex-sovietiche, Georgia e Ucraina. Cosa
significherebbe oggi un’Alleanza atlantica allargata verso il Caucaso?
R. -
Significherebbe soprattutto un ulteriore e molto forte colpo alle relazioni con la
Federazione russa. Non è un caso che larga parte dei Paesi europei sia molto perplessa
di fronte ad un invito ufficiale all’Ucraina e alla Georgia nelle forme in cui questo
invito è stato fatto in precedenza ad altri Paesi.
D. - A proposito dello scudo
spaziale, qual è il ruolo della NATO nella contrapposizione Stati Uniti-Russia?
R.
- La NATO, sostanzialmente, non può che partecipare a questa iniziativa. Dall’altro
lato, sia la NATO sia gli Stati Uniti stanno facendo di tutto per coinvolgere la Federazione
russa. È un vecchio gioco che si sta portando avanti da diversi anni a questa parte:
da un lato, la NATO e gli Stati Uniti - che la guidano - prendono una serie di decisioni
che sanno benissimo essere recepite dalla Federazione russa come potenzialmente aggressive.
E, dall’altro lato, si cerca tuttavia di rassicurare la Russia con una serie di misure
di carattere istituzionale. Bisogna vedere quanto questo gioco può essere retto.
D.
- Da questo vertice uscirà una NATO mutata?
R. - Uscirà una NATO cambiata con,
tuttavia, una piccola ipoteca: è il fatto che questo è l’ultimo vertice dell’Amministrazione
Bush. In realtà, il futuro della NATO dipenderà anche e soprattutto dal nuovo presidente
degli Stati Uniti.