Il Rinascimento culturale della Cina, nell’epoca Tang, in mostra a Palazzo Strozzi
di Firenze
Una mostra davvero inedita quella allestita a Palazzo Strozzi a Firenze, aperta al
pubblico fino all’8 giugno prossimo: oltre 200 capolavori per testimoniare il fasto
e il cosmopolitismo delle corti imperiali dell’epoca Han fino all’impero Tang, che
coprono quasi tutto il primo millennio dopo Cristo. La mostra vuole celebrare il Rinascimento
culturale in Cina e la gloriosa dinastia Tang artefice di uno dei momenti di massimo
sviluppo sociale, artistico ed economico nella storia del Paese di Mezzo. Alessandro
Gisotti ha intervistato la curatrice della mostra, Sabrina Rastelli:
(musica)
R.
- La dinastia Tang è effettivamente un rinascimento dell’arte e della civiltà cinese,
perché viene riunificato l’impero, viene nuovamente costituito un impero con un forte
governo centralizzato, e la Cina torna ad essere la grande potenza dell’Asia orientale,
sia da un punto di vista politico che militare, sia artistico, come era stato in epoca
Han. E, infatti, la mostra inizia proprio dal periodo Han orientale. Un momento, un’età
d’oro veramente quella Tang.
D. - Cosa pensa potrà
colpire soprattutto il visitatore di questa mostra, anche facendo un raffronto con
l’arte e la cultura europea?
R. - Penso sicuramente
la scultura buddista, perché ne abbiamo in quantità considerevole, ne mostra molto
bene l’evoluzione e trattandosi fondamentalmente di figure umane è anche molto facile
per noi avvicinarci ad essa. Le cose più famose di epoca Tang sono proprio queste
figurine di terracotta, statue di terracotta, che venivano sepolte nelle tombe ed
erano gli accompagnatori del defunto nel suo ultimo viaggio. Sono tutte contraddistinte
da un fortissimo realismo. In certi casi, soprattutto nella raffigurazione di stranieri,
c’è un forte senso umoristico. Vedevano gli stranieri in maniera quasi caricaturale,
ma non c’è mai un atteggiamento derisorio nei nostri confronti.
D.
- La Cina dell’epoca Tang si può dire che si aprì al mondo, alle altre culture, e
in un certo senso ricorda anche quanto vediamo sta succedendo adesso con la Cina che,
peraltro, si appresta a vivere un momento storico con le Olimpiadi di Pechino...
R.
- Sì, si può sicuramente fare un parallelo. Mai come in epoca Tang, la Cina è stata
aperta verso il mondo esterno. Gente di tutto il mondo allora conosciuto viveva e
risiedeva regolarmente nelle grandi città, aveva quartieri dedicati e soprattutto
esisteva la libertà di culto. Quindi, una grande, grande apertura.