Concluso in Olanda il Convegno dei delegati europei di pastorale universitaria
Si è concluso ieri a Roermond in Olanda, il Convegno dei delegati di pastorale universitaria,
organizzato dal Comitato di coordinamento della sezione università del Consiglio
delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE). All’ incontro, al quale hanno partecipato
tutti i cappellani delle pastorali universitarie del vecchio continente, si è posta
una particolare attenzione soprattutto verso i Paesi dell’Est, dove queste realtà
sono nate da poco tempo. Il servizio di Marina Tomarro:
Aiutare
gli studenti universitari a vivere la loro esperienza di studio attraverso la luce
della fede e della ragione, per renderli capaci di ricercare pienamente quella Verità
che li renderà uomini liberi e costruttori di una civiltà dell’amore. Queste le conclusioni
dell’ incontro del Comitato di coordinamento della Commissione università del Consiglio
delle Conferenze episcopali d’Europa. Ascoltiamo mons. Ferenc Janka,
vice segretario generale del CCEE:
"Il nostro compito è triplice: trovarci
in comunione, poi uno scambio di informazioni ed esperienze ed una possibile collaborazione.
La pastorale universitaria vuole realizzare questi tre scopi e prepariamo un incontro
quest’anno a Bucarest. Speriamo di realizzare un incontro europeo dei giovani universitari
nel 2009 e nel 2010 un incontro dei docenti europei a Bologna".
E durante
l’incontro i convegnisti, hanno discusso su come ormai in Europa le cappellanie universitarie
siano diventate una realtà sempre più presente e interessante per i giovani che frequentano
gli atenei, i quali trovano in esse dei veri e propri punti di riferimento a cui
potersi affidare con sicurezza. Ascoltiamo ancora mons. Ferenc Janka:
"La
situazione è molto differente. Naturalmente in un Paese con una maggioranza cattolica
ci sono le strutture, altrove c’è più difficoltà. Possiamo scambiare le nostre esperienze,
in un certo senso sperimentare la Pentecoste personale perché secondo me, la Chiesa
futura non deve pensare alla folla, ai grandi numeri ma soprattutto puntare alla testimonianza
personale".