Tibet: Sarkozy non esclude il boicottaggio delle olimpiadi di Pechino
Continuano gli arresti durante manifestazioni in favore del Tibet, all’indomani della
sorprendente contestazione, ad Olimpia, nel corso della tradizionale accensione della
fiaccola per i giochi olimpici di Pechino 2008. La Commissione europea ha ribadito,
intanto, la propria preoccupazione per la situazione in Tibet e ha fatto sapere di
essere in stretto contatto con le autorità di Pechino ma anche con rappresentanti
del Dalai Lama. Il servizio di Amedeo Lomonaco: In
Nepal la polizia ha arrestato almeno 100 persone che manifestavano in favore del Tibet
davanti all’ambasciata cinese a Kathmandu. Altre 289 persone sono state fermate
nella provincia cinese del Gansu. Si stima che gli arrestati siano stati finora, almeno
900. Sono stati rilasciati, invece, i tre francesi dell’organizzazione Reporter Senza
Frontiere arrestati ieri dopo aver interrotto la cerimonia di accensione della
fiaccola olimpica in Grecia. La protesta pacifica, definita “vergognosa” dal governo
cinese e culminata nello sventolio di una bandiera con i cinque cerchi olimpici a
forma di manette, non è stata ripresa dalla televisione cinese che ha brevemente
sospeso la trasmissione. L’organizzazione francese ha spiegato che lo scopo
non era quello di attaccare lo spirito olimpico ma la politica portata avanti dalla
Cina in Tibet. Una strategia che, secondo il governo tibetano in esilio, ha provocato
la morte di almeno 140 persone durante le proteste di questi giorni. Per il governo
cinese, invece, le vittime sono 14 e tra queste c'è un poliziotto rimasto ucciso durante
tumulti scoppiati nella provincia di Sichuan. La guida spirituale del popolo tibetano,
il Dalai Lama, ha ribadito intanto che si dimetterà se ci saranno nuove dimostrazioni
violente. Il ministero degli Esteri cinese ha reso noto, inoltre, che l’area
del Tibet è “chiusa” alla stampa. La decisione – ha precisato il governo di Pechino
– è stata presa “per la sicurezza dei giornalisti e della popolazione locale”. Il
presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha dichiarato infine di non esludere un boicottaggio
delle Olimpidi. "Tutte le opzioni - ha spiegato - sono aperte".