Benedetto XVI celebrerà il 2 aprile a San Pietro una Messa in memoria di Giovanni
Paolo II. Il cardinale Saraiva Martíns: molta gente, ma anche il dicastero
vaticano delle Cause dei Santi, vuole vedere presto Papa Wojtyla sugli altari
Il 2 aprile 2008 ricorre il terzo anniversario della morte del Servo di Dio Giovanni
Paolo II e in quello stesso giorno, alle 10.30, Benedetto XVI presiederà la Santa
Messa sul sagrato della Basilica Vaticana. Il 28 aprile 2005, il Papa concesse la
dispensa dal tempo di cinque anni di attesa dopo la morte, per l'inizio della Causa
di beatificazione e canonizzazione di Papa Wojtyla. Nell’aprile 2007, a due anni dalla
morte di Giovanni Paolo II, nella basilica di San Giovanni in Laterano, il cardinale
Camillo Ruini dichiarò conclusa la prima fase diocesana del processo di Beatificazione
di Giovanni Paolo II, consegnando le risultanze al competente dicastero vaticano.
Luca Collodi ha chiesto al cardinale José Saraiva Martíns, prefetto
della Congregazione delle Cause dei Santi, a che punto è la "fase romana" del processo
che mira a portare Giovanni Paolo II agli onori degli altari:
R. -
Tutti noi ricordiamo il giorno del funerale di Papa Wojtyla, ricordiamo quel “Santo
subito!”. Quella espressione, quel grido in piazza San Pietro esprimeva bene il modo
di pensare della gente: voleva dire che Giovanni Paolo II veramente godeva di una
vera fama di santità tra i fedeli e questo sappiamo bene che è fondamentale in un
processo di Beatificazione. Se non ci fosse questa fama di santità, non si potrebbe
nemmeno iniziare una Causa di beatificazione. Per quanto riguarda lo stato attuale
del processo la Beatificazione di Giovanni Paolo II, ogni iter di questo tipo ha due
fasi fondamentali: una diocesana, locale, e un’altra che noi chiamiamo “romana”, a
livello di Santa Sede. La fase diocesana è stata chiusa il 2 aprile dell’anno scorso.
Appena chiusa la fase diocesana si è aperta subito, senza perdere tempo, la fase romana
con la consegna ufficiale di tutta la documentazione raccolta nella fase diocesana
al mio dicastero.
D. - Eminenza, quali saranno i
tempi per chiamare "Beato" Giovanni Paolo II?
R.
- Una volta ricevuta questa documentazione, noi abbiamo subito provveduto all’approvazione
di un postulatore per la fase romana che è lo stesso postulatore che aveva agito per
la fase diocesana. Abbiamo nominato anche un relatore sotto la guida del quale il
postulatore deve elaborare la cosiddetta positio, cioè la raccolta di tutti i documenti
organizzati in modo sistematico e organico. Questa positio viene stampata dopo ed
è questa stessa documentazione che verrà studiata dai vari organi collegiali del dicastero.
In questo momento, dunque, è il postulatore della Causa beatificazione di Giovanni
Paolo II che sta elaborando la positio, cioè quel volume o volumi, non so quanti saranno,
che poi saranno consegnati al dicastero. Quindi, non dipende dal dicastero, ma dal
tempo che impiegherà il postulatore per finire il suo lavoro. Non so quanti mesi,
se un anno… non lo so io e forse nemmeno lui. La cosa che posso garantire è che appena
noi avremo la positio la studieremo subito senza perdere tempo, perché certamente
il dicastero desidera che Giovanni Paolo II arrivi quanto prima agli altari e lo si
possa chiamare “Beato” e così rispondere al grido di piazza San Pietro: “Santo subito!”.