Nel lunedì dell’Angelo, il Papa auspica - al Regina Caeli - che la Risurrezione di
Cristo sia per il mondo fonte di speranza. Poi l’invito di Benedetto XVI a testimoniare
con più coraggio la propria fede, sull’esempio dei missionari martiri
“La nostra testimonianza della Risurrezione di Cristo sia per il mondo fonte di speranza”:
cosi Benedetto XVI nel Lunedì dell’Angelo, rivolto ai fedeli raccolti nel Cortile
del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, per recitare insieme al Papa l’antifona
mariana del Regina Caeli, che durante il tempo pasquale sostituisce la preghiera dell’Angelus.
Servizio di Roberta Gisotti:
“Tutti
gli uomini siano partecipi della salvezza”: il rinnovato auspicio del Santo Padre
a lodare il Signore “nei giorni del tempo pasquale”, a partire da quell’“avvenimento
assolutamente nuovo” nella storia dell’umanità: “la morte e la risurrezione di Cristo”,
“questa esperienza” - ha spiegato Benedetto XVI - che “ha inscritto una volta per
sempre l’alleluia nel cuore della Chiesa!Anche nel nostro cuore”. Ecco
perché il Regina Caeli “è come una nuova ‘annunciazione’ a Maria, fatta questa volta
non da un angelo, ma dai cristiani che invitano la Madre a rallegrarsi perché il suo
Figlio, da lei portato nel grembo, è risorto come aveva promesso”. “Dopo il dramma
della Passione, risuona un nuovo invito alla gioia”.
“Cari
fratelli e sorelle, lasciamo che l’alleluia pasquale si imprima profondamente anche
in noi in tutte le circostanze, così che non sia soltanto una parola in certe circostanze
esteriori, ma sia l’espressione proprio della nostra stessa vita”. Dopo
la preghiera mariana, il Papa ha fatto memoria di quanti cristiani sono caduti per
testimoniare la loro fede, nell’odierna Giornata di preghiera e di digiuno per i missionari
martiri:
“Ricordare e pregareforse
oggi non digiunare ma pregare, per questi nostri fratelli e sorelle – vescovi, sacerdoti,
religiosi, religiose e laici – caduti lungo il 2007, mentre svolgevano il loro servizio
missionario è un dovere di gratitudine per tutta la Chiesa e uno stimolo per ciascuno
di noi a testimoniare in modo sempre più coraggioso la nostra fede e la nostra speranza
in Colui che sulla Croce ha vinto per sempre il potere dell’odio e della violenza
con l’onnipotenza del suo amore”. Il pensiero di Benedetto
XVI è andato poi ai malati di tubercolosi e alle loro famiglie, ricorrendo oggi anche
la Giornata Mondiale per la Lotta contro la Tubercolosi. “Auspico – ha detto il Papa
- che cresca l’impegno a livello mondiale per debellare questo flagello”; quindi un
invito particolare:
“Il mio appello si rivolge
soprattutto alle istituzioni cattoliche, affinché quanti soffrono possano riconoscere,
attraverso la loro opera, il Signore Risorto che dona ad essi guarigione, conforto
e pace”. Infine l’augurio del Papa: “A
tutti e ciascuno auguro di trascorrere serenamente questo Lunedì dell’Angelo, in cui
risuona con forza l’annuncio gioioso della Pasqua. Buona e santa Pasqua a tutti!”.