2008-03-22 14:58:41

Un miliardo e mezzo di persone non hanno accesso all'acqua potabile


Sono migliaia i bambini che muoiono ogni giorno in conseguenza delle pessime condizioni igieniche dovute alla carenza d'acqua. E' quanto denuncia il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in occasione dell'odierna Giornata mondiale dell'acqua. Nel messaggio lanciato dalla campagna “Libera l’acqua, riconosci un diritto e portalo a chi non ce l’ha”, presentata lo scorso 10 marzo a Roma dal Coordinamento di solidarietà internazionale, si sottolinea anche che l’acqua è un bene comune e deve essere liberata da ogni forma di mercificazione. Il servizio di Linda Giannattasio:RealAudioMP3


Sono oltre un miliardo e mezzo le persone che non hanno accesso all’acqua potabile nel mondo. Un diritto fondamentale negato ma anche una realtà che si può combattere, come sottolinea Guido Barbera, presidente del CISPI e promotore della campagna Libera l’acqua:

 
“Il problema dell’acqua non è un problema solo legato a dei confini geografici, dove l’acqua c’è o dove l’acqua non c’è. E’ un problema anche questo, ancora una volta, legato alla ricchezza. Anche in Africa i ricchi hanno l’acqua. Per questo con la campagna stiamo realizzando 14 progetti in 13 Paesi del mondo, per portare l’acqua ad oltre 400 mila persone, come testimonianza che, con l’impegno di tutti, possiamo accedere all’acqua, possiamo salvare la vita di tante persone. Otto bambini muoiono ogni secondo a causa dell’assenza dell’acqua o dell’acqua malsana. Sono troppi! Non possiamo permettercelo”.

 
Tra le richieste del Coordinamento internazionale di solidarietà e cooperazione, anche l’inserimento del diritto di accesso all’acqua tra i punti della Carta dei diritti umani. Cinque le proposte concrete di cambiamento formulate dal CIPSI: tra queste, la creazione di un’autorità mondiale dell’acqua, ma anche la formazione di comitati locali di cittadini per la gestione di questo bene di tutti. Ma come realizzare questi obiettivi? Riccardo Petrella, fondatore del Contratto mondiale sull’acqua:

 
“Cessare di maltrattare, di violentare, di abusare dell’acqua. Bisogna considerare che l’acqua rappresenta la vita, l’acqua è sacra. Il primo passo fondamentale è la mobilitazione politica. Bisogna battersi, dal punto di vista del cittadino, per cambiare e modificare l’attuale visione mercantile produttivista e guerriera dell’acqua. Un secondo passo poi è intervenire presso le istituzioni rappresentative, i parlamenti, affinché i parlamenti prendano delle leggi che modifichino la concezione e la pratica attuale della politica dell’acqua nei nostri Paesi, come per esempio cessare la privatizzazione e la liberalizzazione dei servizi idrici, come se i servizi idrici fossero servizi finanziari”.







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