Il Consiglio Mondiale delle Chiese: gravi discriminazioni contro gli indigeni in Iran
Jaya
Sono oggetto di minacce e intimidazioni, spesso offesi e discriminati. Gli indigeni
della provincia indonesiana di Iran Jaya – nuova denominazione della regione orientale
di Papua – sono vittime di razzismo e atteggiamenti discriminatori. Lo riferisce il
Consiglio Mondiale delle Chiese in un intervento alla sessione del Consiglio per i
diritti umani dell’ONU in corso a Ginevra. “I papuani subiscono torture, maltrattamenti,
arresti arbitrari e processi iniqui” ha detto il rappresentante dell’associazione
ecumenica cristiana Christina Papazoglou, che ha sollecitato l’invio di una missione
ONU nella regione. Nel territorio - riferisce l’agenzia MISNA – si rafforza le presenza
dei militari e cresce il clima di intimidazione verso tutti i cittadini, sospettati
di tendenze e simpatie indipendentiste. La provincia di Iran Jaya è uno dei territori
più ricchi di risorse minerarie, ma “il popolo di Papua - ha sottolineato la Papapzoglou
- non ha mai beneficiato di questa ricchezza”, sfruttata per lo più da agenzie multinazionali.
La legge sull’autonomia speciale, varata nel 2001 per rafforzare i diritti economici,
sociali e culturali degli abitanti di Papua – ha spiegato il rappresentante del Consiglio
Mondiale delle Chiese - “non è stata adeguatamente attuata e i papuani restano marginalizzati”.
(C.D.L.)