2008-03-21 14:58:44

La riflessione del cardinale Cipriani sulla legge che introduce il "divorzio rapido" in Perù


“Senza un matrimonio solido non può esistere una società solida”. Così, l’arcivescovo di Lima, il cardinale Juan Luis Cipriani, in merito alla recente decisione legislativa che consente in Perù il cosiddetto “divorzio rapido” tramite procedure notarili e municipali. Questo meccanismo, ha commentato il porporato nel suo incontro radiofonico settimanale “Dialogo di fede”, evidenzia “un’impostazione di fondo errata, poiché riduce la questione a parametri di funzionalità: più che porsi le domande di fondo sul divorzio e sulla famiglia, si cerca di alleggerire il lavoro processuale dei tribunali per evitare intasamenti”. È chiaro, secondo le riflessioni del cardinale Cipriani che “siamo davanti ad un atto precipitoso e queste soluzioni burocratiche finiranno per accrescere la gravità del problema”. Queste misure, è il timore dell’arcivescovo di Lima, “diventeranno uno stimolo per facilitare i divorzi, le rotture matrimoniali nonché le sofferenze che accompagnano questa realtà”. Il tema della difesa della famiglia, culla della vita, è stato ripreso dal cardinale Juan Luis Cipriani nelle sue omelie della Settimana Santa, in particolare quando ha invitato tutti a “guardare la Passione del Signore 'come una cattedra' dalla quale imparare tutto ciò che rende la vita umana, personale e comunitaria, un bene supremo perché dono gratuito di Dio”. “Occorre – ha ricordato il porporato – superare il timore e la superficialità che spinge molti, di fronte alle esigenze del cammino della Croce che riviviamo il Venerdì Santo, a dire: ‘Troppo difficile’. Occorre una fede forte che solo Dio ci può dare, anche se da parte nostra serve umiltà. L’umiltà ha molte forme e ci pone diverse domande: ami la verità? Sei consapevole dei tuoi comportamenti? Conosci i tuoi peccati e le tue colpe? Se non vuoi rispondere a questi interrogativi allora non sei umile”. “Il Venerdì Santo – ha sottolineato poi il cardinale Cipriani – ci impone di riconoscere i nostri peccati e dunque di chiedere perdono assumendo l’impegno della correzione”. “Questi giorni santi – ha concluso – ci devono aiutare ad interrogarci sulla famiglia e sulla vita. Davanti al Signore sulla Croce ciascuno deve rispondere a questa domanda: cosa faccio per difendere la vita che Lui ci ha donato e cosa faccio per proteggere la famiglia ove questa vita viene al mondo?”. (A cura di Luis Badilla)







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