2008-03-21 14:59:01

Filippine: i vescovi contro la pratica delle "riproduzioni" della crocifissione


“Non replicare il solo ed unico sacrificio, quello fatto da Gesù in croce sul Calvario 2000 anni fa”. È il monito rivolto dai vescovi filippini ai fedeli che, in occasione dei riti pasquali, praticano vere e proprie “riproduzioni” del Calvario di Cristo. Dalla flagellazione alla crocifissione, è tutto reale: per interpretare Cristo, diversi fedeli sborsano cifre considerevoli agli organizzatori delle varie manifestazioni, che non hanno mai ottenuto l’appoggio della Chiesa locale. L’arcivescovo di San Fernando, mons. Paciano Aniceto, citato da AsiaNews, ha spiegato che “non si deve trasformare la Settimana Santa in un circo, perché la flagellazione ed i riti della crocifissione non fanno parte della pietà popolare”. Anche mons. Aniceto ha espresso una condanna senza mezzi termini: “Non si deve replicare il sacrificio del nostro Salvatore, che è stato unico ed irripetibile. Alcuni fra questi penitenti mi conoscono di persona, sanno come la penso io e come la pensa la Chiesa, ma continuano con questo circo. Non va bene”. La tradizione di ricreare la Passione di Cristo è nata nei primi anni ’40, ed è divenuta quasi subito una semplice attrazione turistica. Anche oggi, nonostante i richiami, 19 penitenti si sono fatti crocifiggere in giro per il Paese. (M.G.)







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