2008-03-20 15:22:47

Medici Senza Frontiere di nuovo al lavoro in Somalia


Malgrado in Somalia tensione resti altissima, gli operatori internazionali di Medici Senza Frontiere hanno ripreso il loro lavoro nei progetti di assistenza umanitaria in diverse località del Paese dell’corno d’Africa. In seguito al brutale assassinio di tre operatori di MSF il 28 gennaio a Kismayo, nel sud del Paese, MSF aveva infatti sospeso la presenza dello staff internazionale in Somalia. Da allora sono stati gli operatori somali di MSF che hanno continuato a gestire i progetti. In una nota pubblicata sul suo sito web ufficiale, l’organizzazione umanitaria ha spiegato che, mentre si continuano a esaminare le circostanze degli assassinii a Kismayo, sono state condotte valutazioni delle condizioni di sicurezza in alcune delle 14 località dove MSF gestisce dei progetti di assistenza medica e umanitaria alla popolazione civile. In alcune di queste località dove le condizioni di sicurezza sono apparse accettabili, MSF ha deciso di fare ritornare un numero limitato di operatori internazionali in considerazione degli acuti bisogni umanitari. Tuttavia MFS segnala che in Somalia, dove è in corso una delle crisi umanitarie più difficili e gravi al mondo che sta provocando nuove fughe di massa della popolazione, l’assistenza umanitaria rimane scarsa. MSF è poi frustrata dall’impossibilità di raggiungere più pazienti a causa dell’insicurezza. Proprio ieri, infatti, è morto in ospedale un altro operatore somalo dell’organizzazione, ferito in modo grave in un attacco il 12 marzo scorso. Infine MSF ricorda nel corso del 2007, ha aperto molti nuovi progetti in risposta agli enormi bisogni medici e umanitari causati dal continuo conflitto. Le equipe mediche hanno eseguito oltre 2500 operazioni chirurgiche, 520mila consultazioni e hanno ricoverato circa 23mila pazienti negli ospedali. (M.G.)







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