L'arcivescovo di Caracas: solo il dialogo può risolvere le crisi dell'America Latina
“Dobbiamo ringraziare Dio perché la crisi si è risolta in un modo civile", così ha
commentato l'arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa, alla tv "Globavisión",
la grave crisi politica e diplomatica tra Venezuela, Colombia, Ecuador e Nicaragua
che, per diversi giorni, ha fatto temere un conflitto. Per il porporato, al Vertice
del "Gruppo di Río", svoltosi nella Repubblica Dominicana, dove a sorpresa i quattro
presidenti hanno trovato un'intesa per disinnescare la crisi pre-bellica, "ha vinto
il dialogo anche perché, ha precisato, non ci sono motivi per arrivare a un conflitto"
tra Paesi fratelli. "Occorre sempre un atteggiamento di apertura per cercare soluzioni
concertate. Questa è la strada e ci auguriamo che sia applicata anche in molti aspetti
della vita del nostro Paese". Successivamente, duranti i riti di apertura della Settimana
Santa, il cardinale Urosa è tornato ancora una volta a riflettere “sulla grandezza
della vita umana che la Chiesa non si stanca di proclamare e difendere”. Un conflitto
fra popoli amici avrebbe portato, secondo il porporato, ad una catena “di attentati
contro la sacralità della vita” violando gravemente, ha aggiunto, “la concordia, il
rispetto, la convivenza e la solidarietà che la Parola di Dio ci mostra, come strade
per l’autentica felicità”. “Non possiamo abituarci alla violenza e ad un bagno di
sangue ogni settimana. Questi fatti, le cui cause sono l’odio, la droga, l’avidità,
debbono finire subito”, ha sostenuto l’arcivescovo di Caracas. Ricordando che la Settima
Santa è il “tempo migliore per riflettere sulle verità ultime dell’esistenza”, il
cardinale Urosa ha inoltre sottolineato l’importanza del “sapere rinnovare la fede
in Cristo, nella consapevolezza che Lui ci chiama ad essere fedeli con la fede che
abbiamo confessato e professiamo. Come Maria, la Vergine Santa, anche noi dobbiamo
sapere di stare accanto al Signore, in ogni circostanza della nostra vita, assumendo
tutte le conseguenze”. Fra i problemi della fede cattolica in Venezuela, l’arcivescovo
di Caracas ha parlato della “fragilità e, a volte, dell’inconsistenza della nostra
vita cristiana e della nostra fede. Se prendiamo coscienza di queste nostre debolezze,
possiamo rivolgerci al Signore con più convinzione per chiedergli la forza del rinnovamento”,
ha concluso il cardinale Urosa. (A cura di Luis Badilla)