L'Iraq al centro della Giornata di preghiera per i missionari martiri
“Hanno versato il sangue per noi e per tutti, trasformando la sofferenza in amore
e la morte in vita”: sono i 21 missionari martiri, tra cui sacerdoti, religiosi e
seminaristi uccisi nel 2007. Verranno ricordati il 24 marzo, nella XVI Giornata di
preghiera e di digiuno in loro memoria, promossa dal Movimento giovanile missionario
(MGM) delle Pontificie Opere Missionarie, sul tema “... per voi e per tutti”. “Il
martirio dei missionari – spiega all’agenzia Sir Rocco Negri, segretario nazionale
del MGM – è un dono, un’espressione concreta del progetto d’amore che Dio ha per l’umanità”.
Anche se inspiegabile agli occhi del mondo, "il loro martirio è certamente seme che
farà rifiorire la pace”. La testimonianza dei missionari martiri - aggiunge Negri
- “ci stimola a ripensare alla nostra vita, al nostro essere cristiani, alla coerenza
delle nostre scelte”. Nel 2007 il Paese con il maggior numero di vittime, tra i religiosi
cristiani, è stato l’Iraq, dove sono stati uccisi padre Raghiid Ganni, i subdiaconi
Basman Yousef Daoud, Ghasan Bidawid e Wahid Hanna e l’arcivescovo caldeo di Mossul,
mons. Paulos Faraj Rahho. Proprio al Paese del Golfo è dedicato, quest’anno, il progetto
di solidarietà promosso durante la Giornata del 24 marzo. L’obiettivo è di completare
un centro pastorale per giovani e adolescenti. (A.L.)