Bolivia: il cardinale Terrazas disponibile a facilitare il dialogo tra governo e opposizione
“Mi auguro che la Settimana Santa sia per tutti noi non solo una pausa del conflitto,
ma soprattutto, uno slancio di rivitalizzazione della nostra fede”: lo ha dichiarato
l’arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, cardinale Julio Terrazas Sandoval, presidente
della Conferenza episcopale della Bolivia, parlando ieri con la stampa. Il porporato
ha anche confermato di aver accettato, su richiesta delle parti, di lavorare per “facilitare
il dialogo nazionale tra governo e opposizione”. Dopo un colloquio con il presidente
boliviano Evo Morales, il cardinale si è infatti dichiarato disponibile ad impegnarsi
in favore di un incontro tra le autorità governative e quelle dei nove Dipartimenti
amministrativi in cui è suddiviso il Paese. L’obiettivo è di ridurre tensioni e discussioni:
da molti mesi, in Bolivia, si susseguono polemiche su questioni economiche come le
tasse e i proventi della vendita degli idrocarburi. Proprio su alcune di queste tematiche
sono previsti, il prossimo 4 maggio, diversi referendum. Si voterà anche per approvare,
o respingere, la nuova Carta costituzionale elaborata dall’Assemblea costituente.
“Il Santo Padre - ha ricordato il cardinale Terrazas - ci chiede di essere persone
consapevoli del momento che viviamo”. “Vogliamo dei cambiamenti - ha aggiunto - ma
con lo stile di Gesù”. Per il cardinale, “occorre dunque aprire le tombe degli egoismi
e degli scontri”. Mons. Jesús Juárez Párraga, segretario della Conferenza episcopale
boliviana, ha spiegato inoltre che la Chiesa sta preparando il cammino del dialogo
affinché possa dare dei frutti concreti e immediati. “Occorre procedere con cautela
- ha aggiunto il presule - poiché il dialogo non può fallire: chiediamo a tutti un
clima di apertura, di rinuncia ad ogni atteggiamento egoistico”. Mons. Juárez Párraga
ha sottolineato, infine, che è necessario anche “purificare i cuori perché il dialogo
sia sincero e si concluda positivamente”. Secondo il segretario della Conferenza episcopale
boliviana, si devono “creare le condizioni perché i fratelli si tornino a stringere
le mani, svuotando i propri cuori da ciò che li divide”. (A cura di Luis Badilla)