Messaggio dei vescovi spagnoli per la Giornata della vita
"La vita è sempre un bene": si intitola così la nota dei vescovi spagnoli, membri
della Commissione episcopale per la Famiglia e la difesa della vita, pubblicata in
vista della 7.ma Giornata nazionale per la vita, che in Spagna si celebra il 25 marzo.
Ribadendo “il sacro valore di tutta la vita umana dal suo concepimento fino alla fine
naturale”, i presuli incoraggiano “tutte le iniziative che promuovono la famiglia
e la vita come, ad esempio, la moratoria internazionale sull’aborto”. A tal proposito,
i vescovi spagnoli auspicano l’abolizione della legge sull’interruzione di gravidanza,
definita “ingiusta”, e ricordano le parole pronunciate da Giovanni Paolo II a Madrid
nel 1982: “Non si può mai legittimare la morte di un innocente. Si minerebbe il fondamento
stesso della società”. La nota della Commissione episcopale spagnola ricorda poi che
esiste “un’alternativa importante” all’aborto, ovvero l’adozione: “Migliaia di coppie
– si legge nel documento – devono affrontare una lunga e gravosa procedura per l’adozione,
mentre in Spagna, nel 2006, più di 100mila bambini sono morti a causa dell’aborto”.
Quindi i presuli ricordano ai cattolici i “propri obblighi morali”: “Nessun cattolico
– affermano – né in ambito privato né in ambito pubblico, può ammettere, in nessun
caso, pratiche come l’aborto, l’eutanasia o la produzione, il congelamento e la manipolazione
degli embrioni umani. La vita umana è un valore sacro che tutti dobbiamo rispettare
e che le leggi devono proteggere”. Di qui, la sottolineatura che “la vita umana, creata
ad immagine e somiglianza di Dio, è un mistero che va oltre l’ambito puramente biochimico”.
Infine, i presuli ricordano le parole pronunciate da Benedetto XVI all’Angelus del
3 febbraio scorso, domenica in cui in Italia si celebrava la Giornata per la vita:
“È impegno di tutti - disse il Papa in quell’occasione - accogliere la vita umana
come dono da rispettare, tutelare e promuovere, ancor più quando essa è fragile e
bisognosa di attenzioni e di cure, sia prima della nascita che nella sua fase terminale”.
(I.P.)