La Croce Rossa: la crisi umanitaria in Iraq tra le più gravi nel mondo
Malgrado i progressi sul “fronte sicurezza”, la crisi umanitaria in Iraq resta ''tra
le più critiche al mondo''. A sostenerlo è il Comitato Internazionale della Croce
Rossa (CICR) in un rapporto reso noto ieri a Ginevra. La stessa responsabile delle
operazioni del CICR in Medio Oriente e Nord-Africa, Beatrice Megevand, ha spiegato
che ''la migliorata sicurezza in alcune regioni non deve far dimenticare la sorte
di milioni di persone praticamente abbandonate a se stesse''. Il rapporto dell'organizzazione
umanitaria fotografa la situazione a cinque anni dallo scoppio del conflitto, sottolineando
come milioni di iracheni non abbiano un accesso sufficiente all'acqua potabile, alle
infrastrutture igieniche e alle cure mediche. L'attuale crisi è inoltre esasperata
dall'impatto dei precedenti conflitti e da sanzioni economiche. Il CICR riferisce
poi che iracheni continuano ad essere uccisi o feriti ogni giorno negli scontri e
negli attacchi, i civili sono spesso presi di mira in modo deliberato ed in molte
famiglie c’è almeno una persona malata o ferita, oppure scomparsa, prigioniera o che
è stata costretta a fuggire. Stando a quanto si legge nel testo si stima inoltre che
fino a un milione di iracheni "risultano scomparsi nei conflitti tra il 1980 ed il
2003" che molte delle persone uccise nelle attuali violenze non sono mai state identificate.
(M.G.)