Minacce in Qatar dopo l'inaugurazione della prima chiesa cattolica nel Paese
I cittadini occidentali in Qatar sono stati invitati alla prudenza dalle loro ambasciate
in seguito a minacce lanciate da gruppi estremisti islamici dopo la notizia dell’inaugurazione
della prima Chiesa cattolica nel Paese arabo. Le autorità locali hanno riferito di
aver predisposto adeguate misure di sicurezza. Diversi leader musulmani, che seguono
i precetti wahabiti dell’islam sunnita, hanno criticato la decisione di costruire
la chiesa di Santa Maria di Dio. Dal governo del Qatar, che dal 2002 ha stabilito
relazioni diplomatiche con la Santa Sede, arrivano invece segnali incoraggianti: il
vice primo ministro ha detto che “la chiesa invierà un messaggio positivo al mondo”.
La chiesa non ha né croci né campanile, non è aperta al pubblico ma riservata al culto
dei fedeli. La Santa Messa sarà celebrata in varie lingue, tra cui italiano, inglese
e francese. L’edificio sorge alla periferia di Doha su un terreno donato, sette anni
fa, alla Chiesa dall’emiro Hamad bin Khalifa Al Thani, favorevole al dialogo interreligioso.
Si tratta di un luogo di incontro e preghiera per la comunità cattolica presente non
solo in Qatar ma anche nei Paesi del Golfo. Una comunità in crescita, negli ultimi
anni, con l’arrivo di lavoratori immigrati dal sud est asiatico e, in particolare,
dalle Filippine. Si stima che i cristiani in Qatar siano circa 150 mila. Oltre a quella
cattolica, il governo di Doha ha autorizzato la costruzione di altre cinque chiese
cristiane. Fino a pochi anni fa era proibita la pratica di ogni altra religione che
non fosse l'islam. Successivamente, il governo ha conferito uno status legale a cattolici,
anglicani, ortodossi, copti e alle denominazioni cristiane indiane. (A cura di
Amedeo Lomonaco)