La Chiesa celebra oggi la Solennità liturgica di San Giuseppe, sposo della Beata Vergine
Maria e Patrono della Chiesa universale. La ricorrenza è stata spostata ad oggi perché
il marzo cade quest’anno nel corso della Settimana Santa. Sulla figura di San Giuseppe
ascoltiamo padre Ermanno Toniolo, teologo dei Servi di Maria, al microfono
di Giovanni Peduto:
R. - Potrei
dire, anzitutto, che Giuseppe è l’uomo prescelto dalla Divina Provvidenza ed è nel
cuore del progetto di Dio quando venne la pienezza del tempo, perché Dio non soltanto
ha mandato suo Figlio, nato da donna, come ci ricorda San Paolo, ma lo ha mandato
incarnato da una sposa, la sposa di Giuseppe, in una famiglia, in una famiglia di
Nazareth. E’ il mistero di Dio che si cala nella realtà viva del vivere umano, nella
cellula primordiale che è la famiglia. Giuseppe diventa, quindi, il depositario del
Mistero di Dio, come ci ricorda Giovanni Paolo II nella sua splendida Esortazione
Apostolica “Redemptoris Custos”: diventa il depositario silenzioso, nascosto, fedele
del Mistero stesso di Dio, che egli custodirà nel cuore, che tutelerà da ogni altra
– si può dire – esterna curiosità, da ogni incursione. E’ il depositario, fiduciario
di Dio Padre, del Figlio suo fatto uomo, nato per opera dello Spirito Santo da Maria.
D. – Qual è il messaggio di San Giuseppe per tutti
i padri e i lavoratori di ieri e di oggi?
R. – Giuseppe
è l’uomo del lavoro, l’uomo del silenzio, l’uomo della quotidianità impegnata. Potremmo
dire che è l’uomo nel senso più bello della parola, quale deve essere in ogni famiglia.
Il punto di riferimento, anzi, e non soltanto per il lavoro e il mantenimento della
famiglia, ma il punto di riferimento educativo anche di Gesù: Gesù impara da Giuseppe
non solo l’arte del falegname, ma impara da lui il comportamento maschile, l’essere
uomo fra gli uomini, un ebreo perfetto, con questo giusto santo ebreo. Gesù diventa,
Egli stesso, quasi modellato su Giuseppe, e tutti i papà e tutti i lavoratori dovrebbero
imparare da lui la dignità del lavoro, la stupenda nobiltà della famiglia, l’impegno
da dare in famiglia nell’educazione dei propri figli ed accanto alla moglie di essere
insieme i punti cardini di riferimento dell’oggi per il loro futuro.
D.
– Padre Ermanno, una parola esplicativa sul rapporto tra Maria e Giuseppe …
R.
– “Non temere di prendere con te Maria come tua sposa”. E’ l’angelo che glielo dice
di notte, ma in quel momento dopo la rivelazione dell’angelo non è più soltanto la
sposa, ma è la sposa Madre di Dio che egli è incaricato e comandato a ricevere con
sé... Sì come sua sposa, ma come sposa gravida di Dio. Quindi direbbe Sant’Efrem che
lui diventa “il sommo sacerdote che cammina silenzioso accanto all’Arca di Dio e porta
Dio nel mondo”. Ma è anche colui – come ripete la nostra teologia oggi – che introduce
se stesso nel mistero della Vergine Madre ed il peregrinare della fede di Maria, che
ha trovato un compimento nell’Annunciazione, trova nel peregrinare della fede di Giuseppe
il compimento, ed uniti insieme diventano una sola fede, una sola fede in Colui che
sta per nascere, che una volta nato Giuseppe dovrà accudire insieme con Maria ed accompagnarLo
sulle vie del mondo verso la sua grande missione di Salvatore dell’umanità. Con Maria,
una sola fede, una sola fedeltà, una sola ubbidienza al Padre, un solo amore, reciproco
e soprattutto concentrato e convergente a Colui che è il cuore della storia del mondo:
Gesù.