2008-03-14 15:13:32

Lettera dei vescovi canadesi sull'ambiente


Un appello alla coscienza collettiva per far fronte ai problemi ambientali che colpiscono la terra e per responsabilizzare i canadesi in merito all’eredità impoverita che stanno lasciando alle generazioni future. E’ il cuore del messaggio della Lettera pastorale dal titolo “La nostra relazione con l’ambiente: necessità di conversione” pubblicata dalla Commissione Episcopale sui Temi Sociali della Conferenza dei vescovi cattolici del Canada. La missiva, ripresa dalla Fides, presenta innanzitutto la visione biblica della Creazione, il cui centro è l’essere umano. L’uomo stesso ha però rotto questa armonia con la natura – si legge nel testo - e, di conseguenza, l’armonia con tutte le creature. A tal proposito i vescovi ricordano che i beni dell’universo appartengono a tutti, per cui “è un’ingiustizia che solo poche persone continuino ad accumulare beni eccessivi, mentre grandi masse di gente vivono nella miseria e non hanno lo stretto necessario per sopravvivere”. La Commissione sui Temi Sociali rivolge perciò un appello a migliorare la situazione attuale, ristabilendo l’armonia con la natura. In particolar modo per il benessere delle future generazioni. “Dobbiamo guardare alla natura con nuovi occhi - affermano i presuli -, invece di considerarla soltanto come una risorsa da sfruttare; dobbiamo sforzarci più a fondo per osservare la sua bellezza e la sua grandezza”, e scoprire così in essa il mistero della vita e del suo Creatore. Tra i suggerimenti dei vescovi: adattare il nostro modo di vita alle risorse disponibili del pianeta; liberarci dall’ossessione di possedere e consumare, scegliendo una gioiosa austerità e una semplicità volontaria; realizzare sforzi personali a beneficio dell’ambiente. La Lettera insiste inoltre sulla parte di responsabilità, nel ristabilire la relazione con la natura, che appartiene a tutti gli individui. Ciascuno, pertanto, deve fare un esame della sua percezione del possesso e della comodità personale, cosa che esigerà “una grande solidarietà e generosità da parte dei canadesi”. (M.G.)







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