La gioia contagiosa della misericordia di Dio: l’ha indicata Benedetto XVI ai giovani
romani riuniti in preghiera in San Pietro per la Liturgia penitenziale
“Siate portatori della gioia che viene dall’accogliere i doni dello Spirito Santo”.
Così il Papa, ieri pomeriggio, alle migliaia di ragazzi e ragazze riuniti in preghiera
nella Basilica Vaticana per una Liturgia penitenziale organizzata in vista della prossima
“Giornata Mondiale della Gioventù” che sarà celebrata a livello diocesano domenica
prossima, Domenica delle Palme, e che culminerà in luglio con la GMG di Sydney. Benedetto
XVI rivolgendosi ai giovani ha parlato “della gioia contagiosa che deriva dalla misericordia
di Dio”. Al termine della celebrazione penitenziale, un gruppo di giovani ha portato
in processione la Croce dell’Anno Santo fino al Centro internazionale San Lorenzo,
attiguo a Via della Conciliazione, dove la Croce è custodita. Quindi, la Santa Messa
presieduta dal presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, il cardinale Stanisław
Ryłko, e la Veglia di preghiera con l'adorazione del Santissimo Sacramento fino alla
mezzanotte. Ma ripercorriamo la liturgia penitenziale con il Papa nel servizio di
Massimiliano Menichetti:
(canto) L’abbraccio
del Papa, i volti commossi, la gioia dei ragazzi in preghiera con il successore di
Pietro, in vista della prossima Domenica delle Palme, la Giornata Mondiale della Gioventù
a livello diocesano e la GMG di Sydney, a luglio. E’ il fermo-immagine della Basilica
di San Pietro dove si sono raccolti migliaia di giovani per la Liturgia penitenziale
presieduta dal Santo Padre. “Guardate alla Croce - ha detto - accogliete l’amore
di Dio, che vi viene donato dallo Spirito Santo”, “l’odierno ritrovarci insieme -
ha sottolineato Benedetto XVI - assume, non a caso, la forma di una Liturgia penitenziale,
con la celebrazione delle confessioni individuali”: “Vi
apprestate ad aprire i vostri cuori a Dio, confessando i vostri peccati e ricevendo,
attraverso l’azione dello Spirito Santo e mediante il ministero della Chiesa, il perdono
e la pace. È così che si fa spazio alla presenza in noi dello Spirito Santo, la terza
Persona della Santissima Trinità che è l’'anima' e il 'respiro vitale' della vita
cristiana”.
Poi, introducendo una meditazione
sulla Pentecoste di quando era arcivescovo di Monaco-Frisinga, ispirata al film "Metempsicosi",
dove un uomo vende la propria anima per raggiungere fama e successo, il Papa ha ribadito
che “spesso dietro la facciata del successo si nasconde un’esistenza vuota”:
“L’essere
umano non può gettare via letteralmente la propria anima, dal momento che è essa a
renderlo persona. Egli infatti rimane comunque persona umana. Eppure, ha la spaventosa
possibilità di essere disumano, di rimanere persona vendendo e perdendo al tempo stesso
la propria umanità...”
Parlando dello Spirito
Santo, “che sta all’inizio della creazione e che grazie al Mistero della Pasqua è
sceso abbondante su Maria e gli Apostoli nel giorno di Pentecoste”, il Papa ha posto
l’accento sulla testimonianza, missione di ogni cristiano:
“Anche
questa sera lo Spirito scenderà nei nostri cuori, per perdonare i peccati e rinnovarci
interiormente rivestendoci di una forza che renderà anche noi, come gli Apostoli,
audaci nell’annunciare che “Cristo è morto e risuscitato!”.
Quindi,
parlando del mistero della Riconciliazione, ha ricordato la gioia contagiosa che deriva
dalla misericordia di Dio:
"Questa gioia
è contagiosa! “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi - recita il
versetto biblico scelto come tema della XXIII Giornata Mondiale della Gioventù - e
mi sarete testimoni”. Di questa gioia che viene dall’accogliere i doni dello Spirito
Santo fatevi portatori, dando nella vostra vita testimonianza dei frutti dello Spirito:
'amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé'".
Dunque, l’invito del Papa a discernere la propria
vocazione, in risposta alla chiamata del Signore, nella costruzione della Chiesa:
"Anche
oggi il mondo ha necessità di sacerdoti, di uomini e donne consacrati, di coppie di
sposi cristiani. Per rispondere alla vocazione attraverso una di queste vie, siate
generosi, fatevi aiutare col ricorso al Sacramento della confessione e alla pratica
della direzione spirituale nel vostro cammino di cristiani coerenti. Cercate in particolare
di aprire sinceramente il vostro cuore a Gesù, il Signore, per offrirgli il vostro
'sì' incondizionato".
Rivolgendosi ai giovani
presenti, Benedetto XVI ha esortato “La città di Roma è nelle vostre mani”:
“A
voi il compito di renderla bella anche spiritualmente con la vostra testimonianza
di vita vissuta nella grazia di Dio e nella lontananza dal peccato, aderendo a tutto
ciò che lo Spirito Santo vi chiama ad essere, nella Chiesa e nel mondo”.
“Cari
giovani - ha concluso il Papa - guardate alla Croce, accogliete l’amore di Dio che
vi viene donato dallo Spirito Santo”. E citando le parole di Giovanni Paolo II, ha
aggiunto: “Divenite, voi stessi, redentori dei giovani del mondo”.